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Fintech, il 30% dei Millennial medita l’addio alle banche

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A rivelarlo è una ricerca condotta da Goldman Sachs

Cambiano gli stili di vita, i paradigmi, le abitudini. E tra i Millennial, si modifica persino la convinzione che la banca sia del tutto necessaria per la gestione dei risparmi. Il 30% di loro è convinto che entro cinque anni non utilizzerà più i servizi offerti dagli istituti di credito. A rivelare il dato è un’analisi di Goldman Sachs.

È il segno dei tempi, l’era del Fintech, un momento storico in cui a farla da padrone è il digitale, in qualsiasi settore. E i Millennial, che oggi solo negli Usa costituiscono una fetta di mercato da 30 trilioni di dollari, sono nati e cresciuti nel pieno di questa rivoluzione. Un percorso che li porta per indole a mettere in discussione qualsiasi certezza. Ragion per cui, anche le banche, esistenti ormai dai secoli, non fanno eccezione e l’interesse nei loro confronti cala.

Viceversa le startup che offrono servizi finanziari sullo smartphone sono in piena crescita. Acorn, una startup che permette di accumulare piccole somme sulle spese quotidiane e di farle investire in borsa da una intelligenza artificiale, ha raccolto $152 milioni dagli investitori. Una società Italiana simile è Oval Money, che si è trasferita a Londra e ha già raccolto $2.3 milioni.

Per le banche tradizionali si prepara un periodo di grandi cambiamenti e investimenti. Non basterà spostare l’online banking dal computer a un’app sul cellulare. Per sopravvivere i sistemi vanno rivoluzionati. In ballo c’è la sopravvivenza. E un’enorme quota di mercato che rischia di andare perduta.

25/01/2019 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Luca Losito