Esg, la sostenibilità scavalca le performance finanziarie

Secondo un’indagine aumenta l’importanza della sostenibilità per gli investitori

Cambiano le priorità degli investitori, e la sostenibilità arriva ad acquisire un peso maggiore rispetto alle performance finanziarie. Lo rileva la terza indagine annuale di Morrow Sodali, che ha coinvolto 49 investitori istituzionali globali per 31mila miliardi di dollari di asset gestiti. Il primo dato importante riguarda appunto le priorità indicate dagli investitori al momento di decidere cosa votare nelle assemblee 2018 delle società partecipate. Il primo fattore è la “qualità e completezza della disclosure”, seguito dalla “composizione del board”. La sorpresa arriva al terzo posto, dove si trova la voce “Policy e pratiche Esg della società”. Che supera di poco, ma lo supera, il fattore “performance finanziarie”.

Il sorpasso si lega ad altri due fenomeni emersi nel periodo analizzato. Anzitutto si tratta della disintermediazione sempre maggiore. Se fino a dieci anni fa le decisioni di voto in assemblea erano demandate al gestore del fondi, con l’evoluzione del concetto di dovere fiduciario e, ancor più, con l’affermarsi degli approcci passivi, le responsabilità delle decisioni si sono spostate all’interno delle organizzazioni che gestiscono i patrimoni. Un cambiamento che ha portato altre novità. Si sono costituiti team di esperti di governance e di stewarship, nei quali si decide quale posizione prendere nei confronti della società investita.

L’altro aspetto messo in luce dalla ricerca riguarda la correlazione tra le scelte degli investitori nelle assemblee societarie e le indicazioni dei proxy advisor. Ebbene, per la prima volta, anche a causa del peso crescente di fattori come gli Esg, la grande maggioranza degli investitori (il 63%) dichiara di tenere in minima considerazione le direttive dei proxy advisor, e di porre maggiore confidenza sulla capacità interna di valutare l’opportunità di un voto.