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Emergenti, perché investire nel debito di questi mercati

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Gli emergenti mostrano una crescita solida, hanno robusti fondamentali e offrono un rendimento attraente

Con gli investitori che lottano per trovare rendimenti attraenti senza però aumentare drasticamente il livello di rischio, il mercato del debito sovrano dei Paesi emergenti garantisce maggiori possibilità di controllo.

Anche se questo mercato ha mostrato una forte crescita negli ultimi due anni e le banche centrali dei Paesi sviluppati stanno cercando di uscire dai loro programmi di Qe, questa asset class potrebbe soddisfare quattro obiettivi di investimento per qualsiasi investitore: investire in un settore che mostra una crescita solida, beneficiare di fondamentali economici robusti, ottenere un rendimento attraente e diversificare il proprio investimento.

La crescita costante di questo segmento emerge da un esame approfondito dell’asset class. Il mercato denominato nelle valute più forti (dollaro, euro e yen) è cresciuto raggiungendo quota 900 miliardi di dollari rispetto ai 400 miliardi di dollari del 2004; il mercato denominato in valuta locale è passato a quota 7.500 miliardi di dollari quest’anno dai 1.600 miliardi di dollari nel 2004.

Gli stessi fondamentali economici dei Paesi emergenti continuano ad attirare un forte interesse da parte degli investitori, a ragion veduta.

Il differenziale globale di crescita nei confronti dei Paesi sviluppati continua ad allargarsi: 2,3 punti nel 2016 (crescita reale dell’1,6% per i Paesi sviluppati vs 3,9% dei mercati emergenti) a fronte dei 2,4 punti precedenti (2,1% per i mercati sviluppati vs 4,5 per i mercati emergenti).

Ciò senza un ulteriore allargamento del disavanzo fiscale, che dovrebbe rimanere a circa il 3,5%. Il livello del debito, inoltre, è ancora a metà rispetto alla dimensione raggiunta dai mercati sviluppati pari al 47%.

Inoltre, quattro anni dopo il “taper tantrum”, i conti dei principali Paesi emergenti sono migliorati (Sudafrica, Brasile, India, Indonesia, Turchia). E infine, l’inflazione dovrebbe rimanere a circa il 3% per il 2017, lasciando notevoli margini di manovra per le banche centrali di questi paesi.

Naturalmente, è necessario adottare un approccio selettivo quando si considera questo settore così altamente diversificato che raggruppa oltre 60 Paesi in tutti il mondo. Ma i rendimenti dovrebbero continuare ad attirare l’interesse degli investitori: + 5,50% per il debito denominato in dollari (Jp Morgan Embi Global Diversified Composite) con una valutazione media di BB+ e +6% per il debito in valuta locale (Jp Morgan Gbi-Em Global Diversified Unhedged).

A cura di Marine Marciano Rimeu, gestore EM de La Française

12/11/2017 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Redazione