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L’educazione finanziaria
non è sufficiente

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L’educazione finanziaria ha un ruolo importante, ovviamente, ma non è sufficiente per riuscire a valutare al meglio la gestione del proprio patrimonio in un’ottica di lungo periodo

Muoversi nel mare magnum di informazioni odierne non è facile

Quando eravamo giovani, decenni fa, non si parlava di educazione finanziaria. Gli italiani, se avevano risorse da investire, prima si compravano la casa e poi, arrivati altri risparmi, spesso grazie a un modo di vita frugale e memori di un passato contadino, acquistavano titoli di Stato e, se possibile, altri immobili con l’intenzione di metterli a reddito. Questo stile negli investimenti era particolarmente diffuso e apprezzato negli anni settanta del secolo scorso e nei decenni successivi, caratterizzati da una forte inflazione. Le persone se ne accorgevano, anche se in presenza di una rinnovata scala mobile che correggeva gli effetti della forte inflazione. Peraltro non era facile tener veramente conto delle conseguenze dell’inflazione nel tempo quando si confrontavano i prezzi a distanza di ampi intervalli.

Le difficoltà più comuni, dai tempi brevi a quelli lunghi

Non è agevole, almeno sui tempi brevi, bloccare la forte tendenza a ragionare con i prezzi nominali, cioè quelli con cui esprimiamo normalmente il valore delle cose. Se l’intervallo tra il momento dell’acquisto e quello della vendita è molto lungo, come spesso avviene nel caso degli immobili, allora il computo del valore reale diventa pressoché impossibile perché bisognerebbe, a distanza di tempo, fare il rapporto tra un prezzo di un bene o servizio e gli altri prezzi. Un computo che appare difficile, spesso considerato inutile o ignorato dai più. Anche perché quasi quattro quinti delle famiglie italiane posseggono l’immobile in cui vivono e se lo tengono stretto perché si sono affezionati. Solo quando i figli, usciti di casa e residenti spesso lontano per lavoro, lo erediteranno, verrà forse venduto. E tuttavia il prezzo d’acquisto inziale allora sarà stato ormai dimenticato o, probabilmente, più spesso ignorato.

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19/11/2019 | Categorie: Consulenza Finanziaria Firma: Paolo Legrenzi e Rino Rumiati