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E i banchieri USA hanno il serpente nella manica!!! E si vede…

Chi lavora per conto di Dio, qualunque sia il suo mestiere, difficilmente ha molto tempo da dedicare ad altro. Non dovrebbe quindi stupire il fatto che ieri i chief executive di numerosi grandi istituti finanziari americani non fossero presenti per il discorso con cui Obama, dall’aula magna del Cooper Union (che peraltro si trova a due passi da Wall Street), ha cercato di metterli di fronte alle proprie responsabilità. Responsabilità nell’origine della crisi, e soprattutto nel volere impedire che la necessaria riforma del sistema finanziario venga approvata.
La scusa utilizzata, d’altronde la più ovvia, è che gli inviti sono arrivati troppo tardi. Morgan Stanley ha avvisato che Jamers Gorman (ceo) e John Mack (chairman) non avrebbero potuto partecipare. Bank of America ha fatto sapere che l’ad, Brian Moynihan, aveva un altro impegno. Citigroup e Goldman Sachs sono rimaste mute, mentre Wells Fargo ha detto di non sapere se qualche executive della banca aveva accettato l’invito. D’altronde i vip di Wall Street hanno saputo del discorso di Obama solo martedì scorso. «Ci sono riunioni dei board, trimestrali e altri appuntamenti inderogabili – ha detto una fonte di Wall Street al giornale online The Politico – Pochi possono rendersi disponibili con un preavviso di 36 ore». E poi a convocarli è stato solo il presidente degli Stati Uniti, mica il loro datore di lavoro.
 

21/05/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione