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Draghi e la problematica del “ Too big ti fail”

Draghi si pone il problema di come affrontare il problema delle banche "too-big-to-fail" in questa fase economica. Draghi segnala che le banche molto grandi hanno ricevuto iniezione di capitale, i loro creditori sono stati garantiti e i depositanti non assicurati sono stati protetti.

DRAGHI E SISTEMA FINANZIARIO. Il fatto dell’aumento dell’azzardo morale, dice Draghi, "e’ una grave questione: implica un sussidio al leverage e alla soluzione di rischio da parte delle aziende piu’ grandi che contribuisce materialmente a un comportamento indisciplinato dei mercati". Oltretutto l’esenzione delle grandi banche dalla sanzione del mercato "solleva problemi fondamentali circa la fiducia nel sistema fondato nel mercato". Draghi segnala che in questa crisi come nelle crisi del passato "le istituzioni finanziarie molto grandi e piccole che hanno incontrato difficolta’ sono state trattate in modo differente". Per le piccole istituzioni sono state autorizzate dei metodi standard di "risoluzione", mentre le grandi istituzioni hanno ricevuto il sostegno pubblico.

LA TESI. Draghi sostiene che "tutte le giurisdizioni devono mettere a punto un regime di risoluzione e mezzi che possano rendere possibile la risoluzione di ogni istituzione finanziaria proteggendo le funzioni economiche vitali attraverso meccanismi che rendano possibile per azionisti e creditori  non assicurati di assorbire le perdite". Draghi segnala che molti paesi non hanno i poteri, gli strumenti e la capacita’ operativa necessaria in questa area. Questi paesi devono  compensare questo vuoto e i progressi devono essere compiuti a questo fine. Deve essere prevista per le stesse banche la possibilita’ di operazioni di "risoluzione".

CONCLUSIONI. La valutazione  di queste procedure deve essere parte, dice Draghi, di piani di risoluzione e rilancio delle istituzioni finanziarie globali: e se la struttura di una azienda rende l’esecuzione di tali piani impossibile, "le autorita’ devono agire". Secondo Draghi anche se la capacita’ di "risolvere" le istituzioni finanziarie che operano a livello globale e’ molto notevolmente migliorata, i costi associati al loro fallimento saranno comunque grandi. Dati questi costi, scrive Draghi, le istituzioni che pongono i rischi piu’ grandi al sistema una volta fallite dovrebbero avere "un livello piu’ elevato della capacita’ di assorbire le perdite oltre il minimo concordato a Basilea3".

 

 

21/02/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Jonathan Figoli