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Depositi, +346% degli italiani
a marzo: boom della liquidità

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Una ricerca svela i numeri incredibili dei conti correnti nell’emergenza

Conti a gonfie vele

Ne avevamo parlato in un precedente articolo, ora arrivano dei dati incredibili a fotografare un trend netto sulla liquidità. All’insorgere dell’emergenza Coronavirus, i risparmiatori italiani, seguiti da quelli delle principali economie europee, hanno versato più denaro nei propri conti, con un valore pari a 43 miliardi di euro a marzo 2020, mese in cui è scoppiata la crisi Covid nell’Eurozona. Questo è il risultato che emerge da uno studio pubblicato recentemente da Deposit Solutions, sulla base dei dati divulgati dalla Bce. In particolare, a marzo 2020, gli italiani hanno depositato 16,8 miliardi di euro nei propri conti, in aumento del 254% rispetto ai 6,6 miliardi nel marzo 2019 e con un incremento del 346% rispetto alla media mensile italiana dell’anno precedente (circa 4,85 miliardi di euro).

Il trend è europeo

Ma non è un cattivo costume esclusivamente italico. Anche le principali economie europee hanno versato più denaro nei propri depositi: nel dettaglio, i francesi hanno depositato oltre 19 miliardi di euro e gli spagnoli circa 10 miliardi di euro. Attualmente, presso le banche nell’Eurozona, sono depositati complessivamente oltre 7800 miliardi di euro; solo negli ultimi due anni, ne sono stati aggiunti 750 miliardi. In particolare, le banche tedesche detengono il maggior ammontare di depositi con 2400 miliardi di euro, quasi un terzo del totale.

Le differenze con il 2008

Nei Paesi europei, inoltre, ci sono differenze significative di comportamento dei risparmiatori tra la crisi del 2008 finanziaria e quella attuale. Ad esempio, Paesi Bassi, Francia e Spagna nel settembre 2008 hanno registrato decrementi nei propri depositi; nel marzo 2020, al contrario, tutti e tre i Paesi hanno visto un aumento dei propri depositi. Anche per quanto riguarda i depositi dei risparmiatori degli altri Stati nell’Eurozona, la crisi del Coronavirus non sta rappresentando una “fotocopia” del comportamento precedente: infatti, la raccolta netta di depositi era già diminuita costantemente nei mesi precedenti al settembre 2008 e aveva raggiunto il punto più basso con il fallimento della Lehman Brothers; nel 2020, invece, la crescita del volume dei depositi era già stabile prima della crisi e lo è rimasta anche al momento dell’esplosione del Coronavirus.

25/05/2020 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Luca Losito