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Demografia asiatica: la variabile che ridisegnerà economia e geopolitica globale

Come cambierà l’equilibrio globale a seguito degli sviluppi demografici in Cina, India e Asia centrale



La demografia come motore dell’economia mondiale

Tra le variabili che determineranno gli equilibri economici e geopolitici dei prossimi decenni, la demografia è probabilmente la più sottovalutata. Oggi l’Occidente — tra Europa e Stati Uniti — rappresenta appena un miliardo di persone su una popolazione mondiale di otto miliardi. È un dato che da solo spiega la trasformazione in atto: la crescita economica globale si sta spostando dove cresce anche la popolazione attiva.


In Asia, questo processo è già visibile. La Cina affronta un calo strutturale della natalità e un progressivo invecchiamento, mentre India, Pakistan e l’intera Asia centrale stanno entrando nella fase opposta, quella dell’espansione demografica e del potenziale economico.


La Cina e il costo della politica del figlio unico

Per decenni la politica del figlio unico ha rappresentato una delle scelte più radicali della pianificazione cinese. Oggi se ne vedono le conseguenze: una popolazione anziana in rapido aumento, un numero di nascite in crollo costante e una forza lavoro in riduzione. Secondo le analisi condivise nell’intervista, la fascia di popolazione in età da lavoro (15-64 anni) sta diminuendo, e questo rallenta inevitabilmente la crescita economica.


La Cina ha compreso da tempo la gravità di questa tendenza, ma non esistono soluzioni semplici. Impedire alle famiglie di avere figli, come avveniva in passato, è stato possibile. Costringerle ad averne di più, oggi, è invece quasi impossibile.


Le ragioni sono economiche e culturali: i costi dell’istruzione, la forte partecipazione femminile al lavoro e la ridotta rete di welfare rendono poco conveniente avere due o più figli. La conseguenza è una piramide demografica rovesciata: pochi giovani, molti anziani, e un equilibrio che non potrà cambiare nel breve periodo.


India e Asia centrale: le nuove potenze demografiche

Mentre la Cina rallenta, l’India si prepara al sorpasso demografico e, in prospettiva, anche economico. Con una popolazione che crescerà di centinaia di milioni nei prossimi lustri, Nuova Delhi si trova in una fase opposta rispetto a Pechino: più giovani, più lavoratori, più potenziale di crescita. Questo mutamento sposta inevitabilmente anche il baricentro politico e industriale del continente asiatico.


Accanto all’India, l’Asia centrale — dall’Uzbekistan alle repubbliche limitrofe — sta emergendo come una delle prossime aree strategiche. Giovane, ricca di risorse e con una forza lavoro in aumento, la regione è destinata a diventare una nuova “fabbrica del mondo”.L’Asia nel suo complesso diventerà ancora più centrale, ma al suo interno la gerarchia cambierà: la Cina rischia di trovarsi dal lato sbagliato della crescita.


Un nuovo ordine economico globale

La demografia, dunque, non è solo una questione statistica. È un fattore di potere economico e geopolitico. Dove nascono più persone, dove cresce la popolazione in età lavorativa, lì si sposteranno le fabbriche, i capitali e le opportunità. L’Occidente, con la sua popolazione stabile o in calo, dovrà fare i conti con un mondo dove la centralità economica non coincide più con quella demografica.


L’Asia, al contrario, è pronta a diventare il motore del secolo, con nuovi protagonisti che vanno oltre la sola Cina.


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