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Default, i crac di Stato: dal Sud America all’Ue, eccezione Italia

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Ripercorriamo la storia dei fallimenti di Stato negli ultimi due secoli: un dramma che non ha mai riguardato il Bel Paese

Dal 1800 a oggi, sono tanti i Paesi che hanno subito l’onta del default, tanto in Sud America quanto in Europa. In questo lungo elenco, però, manca l’Italia, che per una volta riesce a distinguersi in positivo, facendo meglio persino della Germania (fallita quattro volte, l’ultima nel 1920). I conti del Bel Paese, dall’anno di fondazione, il 1861, in qualche modo hanno sempre retto. Un dato che stride con l’ansia dei mercati rivolta proprio verso la tenuta delle finanze italiane in questi ultimi mesi. A rivelarlo è un’analisi pubblicata da Truenumbers.

Il caso dell’Argentina è il più recente di tutti, quindi ce lo ricordiamo bene. Ma nella classifica degli Stati falliti il primo posto lo occupano altri: Ecuador Venezuela sono crollati ben 10 volte, Uruguay, Costarica, Brasile, Cile 9, e poi, con 8 default ci sono, oltre alla patria di Maradona, Perù, Messico e Turchia. Gli Stati occidentali falliti sono pochi, ma insospettabili. Tra questi, infatti, ci sono l’Austria, la Spagna, la Grecia e, come già detto la Germania. Solo la Grecia, tra i Paesi avanzati, è stata protagonista di un default dopo il 1950, come ben sappiamo dal quale deve ancora riprendersi completamente.

I default però sono diversi anche in base all’ammontare. Secondo un report di Moody’s il maggiore è stato appunto quello greco del 2012, quando lo Stato greco trasformò i vecchi titoli di debito in nuovi con una perdita del 70%. In totale il debito “defaultato” è stato di 261 miliardi e 478 milioni di dollari. Nel dicembre dello stesso anno vi fu un altro default del 60% del debito per altri 42 miliardi e 76 milioni. Nel complesso parliamo di 303 miliardi e 554 milioni di dollari.

Molto più per esempio di uno dei default più famosi degli ultimi anni, quello argentino del 2001, il secondo per grandezza. Che fu più semplice e, in un certo senso, netto di quello greco. Lo Stato sudamericano annunciò che non avrebbe pagato le tranche dovute sul debito esterno, verso l’estero. Interessi e capitale. Partì una contrattazione, che tra l’altro ha coinvolto anche migliaia di risparmiatori italiani, che poi garantì ai creditori solo il 30% di quanto gli spettasse. Un default del 70%: in totale, 82 miliardi e 268 milioni di dollari.

Oggi la situazione è tranquilla solo in apparenza e nuovi default sono in realtà molto probabili. La situazione del Venezuela, di cui vi avevamo parlato alcuni giorni fa, va tenuta sotto osservazione. Il Paese con la disastrosa gestione Maduro potrebbe presto prendersi il primato mondiale e raggiungere quota 11 nella poco lusinghiera classifica dei fallimenti di Stato. Ma non è certo l’unica nazione a rischio: secondo le agenzie di rating (affidabilità debiti di Stato), sono aumentati tra i Paesi emergenti quelli con valutazione solo speculativa, superando il 60%.

28/08/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Luca Losito