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Debito pubblico, è allarme. Raggiunti livelli da 2° Guerra Mondiale

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Il debito pubblico e privato ha toccato, a livello globale, la quota record di 164mila miliardi di dollari.

Allarme debito. A lanciarlo è il direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, che dichiara come il debito pubblico nelle economie avanzate sia a livelli non visti dalla Seconda Guerra Mondiale.  ”Un debito elevato rende i governi, le aziende e le famiglie più vulnerabili a una stretta delle condizioni finanziarie”, ha commentato Lagarde. Mai come ora, infatti, il debito ha raggiunto livelli così elevati: il debito pubblico e privato ha toccato, infatti, a livello globale la quota record di 164mila miliardi di dollari.

Lagarde lancia poi un monito sul protezionismo. ”I governi devono evitare il protezionismo in tutte le sue forme. La storia ci insegna che le restrizioni all’import fanno male a tutti, soprattutto ai consumatori più veri”, ha spiegato il direttore generale dell’Fmi, che poi ha proseguito dicendo che ”il sistema di scambi commerciali internazionali ha trasformato il mondo. Ma questo sistema di regole e responsabilità condivisa corre ora il pericolo di essere distrutto. Questo sarebbe imperdonabile, un fallimento collettivo”.

Un avvertimento è poi stato dato agli Stati Uniti e in particolare all’amministrazione Trump in merito alla guerra commerciale con la Cina, sottolineando che i dazi non sono la ”strada migliore” per affrontare gli squilibri commerciali. I dazi, sottolinea, ”potrebbero aiutare ad affrontare gli squilibri globali riducendo la dinamica della spesa pubblica e aumentando le entrate fiscali”.

L’Fmi, fa sapere infine, è ”ottimista” sulla crescita economica mondiale e sottolinea che ”i governi dovrebbero usare l’attuale crescita per portare avanti le riforme: la finestra di opportunità è aperta, è necessario – dice ricorrendo a una metafora – riparare il tetto nei periodi in cui splende il sole”. Le riforme ”necessarie sono spesso politicamente difficili – ammette Lagarde – ma sono più efficaci e facili da attuare quando le economie crescono”. Lagarde quindi cita Henri Matisse: ”La creatività richiede coraggio” dice riferendosi alle scelte che i politici si trovano davanti. ”Abbiamo bisogno di più coraggio, nelle stanze dei governi, nelle aziende e nelle nostre menti”.

11/04/2018 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione