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Crollo Bitcoin, Ricchebuono: “Svolta prevista”

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L’esperto Ricchebuono commenta in esclusiva a PF il tracollo del Bitcoin

“Avevo avvertito che il 2018 sarebbe stato un anno di svolta”. Commenta così il crollo del Bitcoin giunto al picco nello scorso weekend, di cui vi avevamo raccontato pochi giorni fa, l’esperto di valute Alex Ricchebuono. Lo abbiamo intervistato in esclusiva oggi e ci ha spiegato tutti i motivi per cui non è affatto stupito dell’andamento negativo delle monete digitali negli ultimi mesi.

Cosa sta succedendo al mondo delle Cryptovalute?

“Dopo il grandissimo risalto mediatico ed euforia irrazionale di fine anno, quando un Bitcoin ha quasi toccato quota $20.000, negli ultimi giorni il prezzo ha ripiegato sotto i 6500 dollari. La prossima soglia psicologica sarà intorno ai 5000, in tal caso ci sarebbero gli estremi per considerarlo il classico esempio di bolla finanziaria scoppiata. In realtà ci dimentichiamo che il mondo delle Cryptovalute non è ancora regolamentato e questo apre il campo a speculatori senza scrupoli ed entusiasti scommettitori attratti da facili guadagni. Vi è sicuramente un valore intrinseco legato alle tecnologie crittografiche ed all’uso enorme di energia per produrle, ma non vi è sufficiente trasparenza per poterlo valutare adeguatamente”.

Dunque, tutto questo, poteva essere previsto in qualche modo dagli esperti?

“In occasione dei corsi tenuti ad inizio anno in diverse città italiane organizzati da ProfessioneFinanza, avevo avvertito che il 2018 sarebbe stato un anno di svolta per il mondo delle “Crypto”. Da un lato l’ingresso di operatori finanziari tradizionali su larga scala, dall’altro un’attenzione molto più forte da parte dei regolatori e delle agenzie fiscali internazionali. Tutto ciò ha decretato un cambio radicale rispetto agli anni precedenti. Con l’avvio dei Futures sulla borsa di Chicago e il lancio di alcuni Etf il mercato è sempre più concentrato in poche mani “istituzionali” che continueranno nel bene e nel male ad influenzarne le quotazioni”.

Come spiega invece l’impennata clamorosa del 2017 e che ne sarà del Bitcoin?

“Un recentissimo studio pubblicato da John Griffin, docente di finanza all’University of Texas, sostiene che almeno metà dell’aumento di valore avuto dai Bitcoin nella seconda metà del 2017 dipese da una specifica manovra per manipolare il mercato attraverso l’uso di piattaforme di trading. Che il professore americano abbia ragione o meno, è un fatto ineluttabile che un anno esatto fa il loro prezzo viaggiasse ancora intorno ai $2500 ed a gennaio 2017 era sotto i $900. Movimenti del tutto anomali che consentono un’analisi solo parziale del fenomeno. Per parafrasare il grande economista Paul Samuleson: investire dovrebbe essere come vedere crescere l’erba oppure far asciugare la vernice; chi è in cerca di emozioni forti prenda $1000 e vada al Casinò, oppure li metta in Crypovalute ed avrà sensazioni analoghe. Qualunque sia il proprio punto di vista su questo fenomeno, sono convinto che ne vedremo ancora delle belle, per cui restate all’ascolto”.

15/06/2018 | Categorie: Investimenti Firma: Luca Losito