Criptovalute, valore e differenze delle “magnifiche tre”

Bitcoin, Ethereum e Ripple si dividono il podio delle monete digitali

Secondo una stima del Parlamento europeo, nel mondo circolano circa 1500 criptovalute. L’istituzione comunitaria ha condotto un’indagine e ha immortalato il panorama delle monete virtuali al 20 aprile 2018. Tra quelle più ricche e riconosciute troviamo Bitcoin, Ethereum e Ripple. Ha illustrato valore e differenze delle “magnifiche tre” un approfondimento di Truenumbers.

La moneta con il capitale più alto è il Bitcoin, che è anche un po’ il simbolo di tutte le criptovalute dato che è la prima nata, nel 2009. Dopo alcuni alti e bassi il prezzo pare essersi un po’ stabilizzato: il 20 aprile 2018 capitalizzava 141.230.856.668 dollari americani, per un prezzo unitario di 8.313,26 dollari. Sfrutta la tecnologia blockchain e vale tanto perché la sua produzione è limitata. Si arriverà ad un massimo di 21 milioni; il 20 aprile ne circolavano poco meno di 17 milioni.

Al secondo posto c’è l’Ethereum. Anche se meno famoso del Bitcoin, in questi mesi ha raggiunto buone vette di popolarità. Vale parecchio meno del re delle criptovalute: 56.442.400.865 dollari di capitalizzazione e 570,51 dollari di prezzo unitario. La differenza rispetto al suo “collega” più celebre è che la sua produzione non ha limite e questo ha un impatto sul prezzo delle contrattazioni, visto il rischio-inflazione. Nato nel 2015, si è fatto valere sin da subito. In un solo anno, sottolinea l’Ue, dal 19 aprile 2017 al 19 aprile 2018, il suo prezzo unitario è cresciuto del 1.076%, da 48,31 dollari a 567,89.

In terza piazza per capitalizzazione troviamo il Ripple che può contare su 32.984.545.806 dollari di valore complessivo, ma ha un prezzo unitario davvero basso: 0,84 dollari. Questo vuol dire che in giro ce ne sono tantissimi: esattamente 39,122 miliardi. A differenza del popolare Bitcoin, però, il Ripple è controllato da una società e non è stato immaginato per essere sfruttato dai consumatori come una vera moneta per acquistare beni e servizi. Il suo target sono le banche e le istituzioni finanziarie.