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Covip, i fondi pensione battono il tfr e guadagnano iscritti
Il 2015 è stato un anno magro, ma positivo per i fondi pensione, che battono il tfr e guadagnano iscritti. Dalla relazione della Covip è emerso, infatti, che mentre il tfr si è rivalutato al netto delle tasse solo dell’1,2% (valore che rappresenta il rendimento più basso dal ’99 a oggi), i rendimenti medi dei fondi negoziali sono al 2,7% e al 3% per i fondi aperti. Meglio ancora è andata ai pip (piani individuali pensionistici, in pratica contratti di assicurazione sulla vita) di ramo III, che hanno reso il 3,2%, mentre le gestioni separate di ramo I hanno reso il 2,5%. “In particolare, le linee di investimento a maggiore contenuto azionario hanno realizzato rendimenti annui superiori: 5% nei fondi negoziali, 4,3% nei fondi aperti e 4,4 % nei pip di ramo III”, si legge nella relazione.
Complessivamente, però, su una platea potenziale di 25,5 milioni di soggetti (il dato comprende non solo gli occupati ma anche le persone in cerca di occupazione), il tasso di adesione è cresciuto lo scorso anno al 28,3% dal 25,3% del 2014. E si tratta di un valore incoraggiante, segno che a distanza di oltre vent’anni dall’avvio in Italia della previdenza integrativa qualcosa si sta muovendo.