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Portafoglio 2023: come ottenere il massimo in un contesto di incertezza

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Come costruire il portafoglio 2023? Il 2022 è stato un anno difficile per gli investitori. Fattori quali l’aumento dei tassi di interesse e l’impennata dell’inflazione, unitamente agli effetti innescati dalla guerra in Ucraina, hanno penalizzato i mercati. Azioni e obbligazioni hanno registrato performance deludenti, muovendosi nella stessa direzione negativa. Ciò che ha reso il 2022 particolarmente impegnativo per gli investitori è stato proprio questo: sia i mercati azionari che quelli a reddito fisso sono scesi in tandem, rendendo molto difficile la diversificazione dei portafogli.

Alla luce delle perdite generalizzate registrate tra le principali asset class, il concetto di diversificazione è ormai morto? In che modo dovrebbero essere ri-pensato il portafoglio 2023? Il modello 60/40 spesso usato per massimizzare i rendimenti corretti per il rischio, che lo scorso anno ha registrato perdite a due cifre, è giunto al capolinea?

Un anno negativo sui mercati non è un motivo (sufficiente) per gettare la spugna. Pensando alla diversificazione come ad una “polizza assicurativa”, probabilmente questa scelta di investimento rappresenta ancora una strategia solida e qualcosa su cui puntare per costruire il portafoglio 2023.

Diversificazione del portafoglio 2023

La continua volatilità nei principali mercati mostra l’importanza di investire a livello globale e di avere la flessibilità necessaria per sfruttare attivamente un’ampia serie di opportunità. I rendimenti degli ultimi mesi mostrano che nessun tipo di asset, singolarmente, è in grado di offrire un’ancora “assoluta” al proprio portafoglio 2023.

2023: back to Bond?

Dopo il recente rialzo dei rendimenti, i titoli di stato potrebbero riconquistare il loro tradizionale ruolo di bene rifugio. Se, contestualmente agli sviluppi macroeconomici e geopolitici, il sentiment negativo di mercato dovesse perdurare e, in particolare, si registrasse una fuga verso la qualità a causa di un improvviso shock economico o geopolitico, è probabile che i titoli di stato (Treasury statunitensi, bund tedeschi o titoli di stato giapponesi) torneranno ad essere particolarmente attrattivi. Più in generale, attingere al mercato globale dei titoli di stato, offrirà una valida possibilità di diversificazione e una gamma più ampia di opportunità di investimento.

Se in uno scenario di rallentamento della crescita globale e di un calo degli utili attesi – previsto almeno nella prima parte del 2023 – è consigliabile mantenere un approccio difensivo e prudente, è altrettanto importante, nel lungo periodo, dimostrarsi flessibili ed essere capaci di “correggere” e adeguare il proprio portafoglio 2023. I mercati sembrano infatti destinati a risentire ancora della mutevolezza del contesto economico e geopolitico e, pertanto, a mantenersi volatili.

ETF 2023: cresce il gradimento

L’anno scorso si sono registrati sviluppi interessanti che potrebbero avere un impatto sull’ecosistema degli ETF quest’anno. Gli addetti ai lavori del settore sono ottimisti. La crescente influenza delle piattaforme digitali potrebbe essere uno dei maggiori driver della domanda di ETF. Dopo il recupero registrato nella parte finale dello scorso anno, il 2023 ha il potenziale per aprire il mercato europeo degli ETF per i prossimi anni. 

Gli investitori in ETF stanno preparando i loro portafogli per un anno di ritorno nel mercato obbligazionario. I rendimenti interessanti e i crescenti rischi di recessione attirano nuovamente i trader verso il reddito fisso. Gli ETF obbligazionari in Europa hanno registrato afflussi per oltre 31 miliardi di euro, nonostante uno dei peggiori anni di performance del mercato obbligazionario mai registrato, mentre l’inflazione dilagante ha devastato le economie globali.

Gli ETF sono stati un efficiente strumento di asset allocation. Alcune caratteristiche intrinseche di questi prodotti – come diversificazione, liquidità e trasparenza – e i costi relativamente contenuti, possono rappresentare un’opportunità interessante per ottenere un’esposizione all’asset class dell’obbligazionario. Indentificato un tema ed alcune caratteristiche specifiche, gli ETF possono semplificare il processo di scelta dei tioli. Un risparmio quindi in termini di tempo e un contenimento dei rischi.

Mercati emergenti: un potenziale da non sottovalutare

Gli investitori non dovrebbero essere geograficamente miopi. Investire in un’ampia gamma di titoli dei mercati emergenti, sia nomi noti che titoli a piccola e media capitalizzazione meno noti, offre agli investitori un’ampia diversificazione e il potenziale per generare profitti. Le aziende dei mercati emergenti, molte delle quali sono società più piccole poco conosciute al di fuori dei loro mercati nazionali, sono esposte a potenti venti economici favorevoli, ed hanno il potenziale per rappresentare interessanti obiettivi di investimento.

Dieci anni fa i mercati emergenti erano i preferiti dagli investitori, ma i fondamentali degli utili globali segnalavano il potenziale di sovraperformance a lungo termine degli Stati Uniti. Oggi il consenso favorisce le azioni statunitensi, ma i fondamentali degli utili per gli Stati Uniti sono tra i peggiori delle principali regioni dei mercati azionari globali.

Esistono molto opportunità relativamente al debito di mercati emergenti, in particolare quella relativa alle obbligazioni emesse in valuta locale, in contrapposizione a quella emesse in valuta forte (USD ed EUR). I ritorni di queste emissioni hanno tradizionalmente mostrato una correlazione contenuta con altre asset class quindi possono contribuire a diversificare il portafoglio 2023. A parità di altre condizioni espongono a un rischio di credito inferiore rispetto ad obbligazioni uguale in valuta forte. Altri punti molto attuali sono collegati all’esposizione piuttosto elevata di questi paesi alle materie prime e questo può aiutare soprattutto in un contesto inflazionistico.

L’importanza del bond picking

Nel momento attuale, dove l’attenzione dei mercati si sta focalizzando sul rallentamento della crescita, può essere prudente orientarsi su emissioni Corporate Investment Grade, che hanno ricevuto almeno un rating pari a tripla B. Quindi di qualità e con fondamentali solidi.

Il contesto di elevata incertezza e volatilità, aumenta notevolmente l’importanza del bond picking. La valutazione e la conseguente scelta delle obbligazioni corporate da inserire nel proprio portafoglio 2023, riveste un ruolo decisamente importante.

L’economia globale sta cambiando. Le proiezioni degli analisti stanno cambiando. Rimanere ancorati a vecchi modelli di crescita e, quindi, di investimento, potrebbe rivelarsi controproducente. Trovare approcci adeguati per valutare, ad esempio, le aziende più innovative, non è sempre facile. Anche se non esiste un modo sicuro per prevedere la direzione dell’economia, durante un periodo di incertezza economica, mantenere una buona strategia di investimento è fondamentale.

La giusta diversificazione del portafoglio 2023 è un passo cruciale nel percorso d’investimento ed è necessario per garantire un equilibrio tra crescita e stabilità, così come scegliere la linea d’azione più adatta alle proprie esigenze di investimento. Per produrre buoni risultati la strategia non può prescindere da: pianificazione, analisi e adeguamento della diversificazione, ribilanciamento periodico del portafoglio 2023.

01/02/2023 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione