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Corsi azionari e turnover del mercato di borsa italiano

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Nell’analisi fatta dalla Banca d’Italia sullo stato attuale dell’economia italiana emerge come i corsi azionari siano stati caratterizzati, come tutti oramai sappiamo bene, dalla predominanza dell’orso dal maggio 2007 ad oggi ma forse non è altrettanto noto l’andamento del turnover del mercato, sul quale è giusto effettuare qualche considerazione in più.

Dal grafico in allegato, di cui si consiglia la visualizzazione, si individua molto bene come, in un contesto di crescita dei corsi azionari sostanzialmente costante, rappresentato bene dall’indice di borsa degli anni 2004-2005, gli scambi giornalieri di azioni vedevano passaggi di mano per un controvalore che si attestava sui 3 miliardi di euro, superato solamente in poche occasioni.

Questo turnover di mercato, nel 2006 quando è tornata maggiore la fiducia nei mercati, è significativamente cresciuto toccando punte di 6 miliardi di euro come media giornaliera nel mese di luglio 2006 arrivando all’apice nel maggio 2007 con ben 8 miliardi di euro di azioni passate di mano in media ogni giorno.

Se da un lato questo fa immediatamente venire in mente quanto affermò una delle poche persone a riuscire a guadagnare dalla crisi del 1929, Joseph Patrick Kennedy, che vendette tutto quando ricevette delle indicazioni d’acquisto da un lustrascarpe, risulta significativo il fatto che il turnover del mercato italiano abbia mantenuto una media significativamente più alta nell fase di discesa dei mercati successiva al maggio 2007 che non nell’analogo periodo precedente.

Nei primi 7 mesi del 2008, nonostante il clima generale di sfiducia, la media degli scambi giornalieri si è attestata a 4,5 miliardi di euro di controvalore arrivando a picchi di 6 miliardi nel mese di maggio, calando solo, ma come tradizionalmente avviene nei mesi di giugno e luglio (ricordate il detto "sell in may and go away"?).

Mentre nell’immediato seguito di altre crisi del recente passato anche il turnover di mercato si attestava sui propri minimi in attesa di periodi migliori, questi dati, se considerati da un determinato punto di vista, rendono evidente come ci siano degli investitori che, in questo periodo di borse in calo, stiano comunque accumulando significative quantita di strumenti azionari in previsione di futuri mrcati in crescita.

02/09/2008 | Categorie: Investimenti Firma: Jonathan Figoli