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Conto deposito is the new bond: interessi sempre più alti
Il trend svela una strategia delle banche per pagare meno la liquidità necessaria
Con l’aumento del costo delle obbligazioni, le banche hanno deciso di allentare i cordoni sui conti deposito concedendo tassi più generosi ai risparmiatori. L’obiettivo degli istituti è quello di spendere un po’ meno per garantirsi la liquidità necessaria: il fornitore non è più lo Stato, i cui bond costano sempre di più a causa del caro Spread, ma viene rimpiazzato potenzialmente dalla clientela retail. A rivelare il trend sono i dati pubblicati in un report del Sole 24 Ore.
E la conferma arriva anche dalle cifre contenute nel rapporto “Banche e moneta” pubblicato nei giorni scorsi da Bankitalia e aggiornato a dicembre 2018. Le obbligazioni emesse dalle banche in Italia sono scese del 12% (56,8 miliardi) mentre contemporaneamente il totale dei depositi in conto corrente è cresciuto del 4,7% (1109 miliardi). Numeri chiari e inequivocabili.
Il vantaggio di questa tendenza, anzitutto, è per i clienti delle banche. Come dimostrano i tassi a gennaio 2019 per chi decide di vincolare temporaneamente il proprio denaro su un conto deposito: c’è Ing Direct, che riconosce il 3% su un vincolo di soli quattro mesi; Widiba, che per un vincolo semestrale offre l’1,8%; c’è Privata Leasing, che sul vincolo a 48 mesi riconosce il 3% di interessi. Il bond è sempre meno richiesto: anche a causa dei conti deposito.