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Consulenza, entro febbraio costi visibili: ecco chi lo dice al cliente

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La normativa MiFID II obbliga l’invio dei primi prospetti trasparenti a inizio 2019

“Ora chi lo dice al cliente?”. Nei giorni scorsi sfogliando MilanoFinanza ho letto un articolo così intitolato. Il pezzo si interrogava su come ci si sta preparando a gestire l’invio obbligatorio entro febbraio agli investitori dei primi prospetti con i costi della consulenza esplicitati in euro. Respiriamo. La risposta a un quesito così delicato è semplice e audace allo stesso tempo: “Il consulente“.

Non è uno scarico di responsibilità su una sola figura, bensì l’attestazione di una professionalità e il riconoscimento di una responsabilità uniche nella finanza. Il consulente oggi è infatti il solo che si confronta direttamente con il risparmiatore, diventando quasi un suo confidente in certi casi, ed è proprio sulla capacità di gestire tale relazione che si giocherà la partita futura. Perché qualcuno dovrà pur resistere al terremoto emotivo che travolgerà i clienti dopo l’arrivo dei rendiconti.

Dunque, a breve gli investitori vedranno per la prima volta i costi sostenuti per ciascun prodotto finanziario nell’anno. Una sfida notevole e un passo necessario, da compiere con fermezza e coraggio, con la consapevolezza che probabilmente il consulente dovrà reinventare il proprio modello business per sopravvivere. Un tema affrontato da Jonathan Figoli nel suo nuovo libro “Evolving Advisory”.

19/12/2018 | Categorie: Investimenti , Mondo consulenti Firma: Luca Losito