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Consulenza, così si
aiutano i clienti

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I professionisti del settore devono conoscere a fondo la finanza comportamentale per garantire ai propri clienti un approccio in linea con i bisogni attuali e futuri della società

Gli errori comuni negli investimenti

Sono tanti gli errori comuni che si verificano nelle scelte di investimento da parte di investitori individuali e professionali, ma fortunatamente grazie alla finanza comportamentale esistono anche metodi per potervi porre rimedio. È qui che entra in gioco la figura del consulente. “La consulenza si qualifica come attività prescrittiva che formula consigli pratici allo scopo di indurre decisioni coerenti con l’obiettivo di migliorare il benessere e la ricchezza degli investitori. Essa può ridurre il divario tra la dimensione normativa e descrittiva dei problemi” (Rigoni, 2006).

Ottimizzare le scelte del cliente

L’impostazione normativa dell’attività presuppone che si possa convincere il cliente ad adattare le sue preferenze verso un portafoglio ottimo, selezionato con una logica razionale; l’impostazione descrittiva tende ad assecondare quanto più possibile le preferenze di un investitore; l’impostazione prescrittiva invece cerca di contemperare entrambe le tipologie di problemi in una soluzione comune.

La definizione della normativa

La direttiva Mifid 2004/39/CE all’articolo 4 definisce la consulenza in materia di investimenti come “la prestazione di raccomandazioni personalizzate a un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa del consulente, riguardo a una o più operazioni relative a strumenti finanziari”. Le funzioni del consulente finanziario, secondo questa definizione, sarebbero indirizzate verso il miglioramento delle performance finanziarie del cliente, cercando di ottenere rendimenti superiori a quelli della media di mercato, con una politica di investimento adatta al suo profilo di rischio ed in linea con i suoi obiettivi e le sue aspirazioni.

Alla ricerca dei rendimenti

La ricerca di rendimenti superiori alla media si attua attraverso gli strumenti dello stock picking, cioè la scelta delle attività da inserire in portafoglio, acquistando quelle che si ritengono sottovalutate e vendendo quelle che si ritengono sopravvalutate, e del market timing, cioè della selezione dei momenti più opportuni per entrare e uscire dal mercato.

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11/12/2019 | Categorie: Ruolo ed Efficacia Firma: Francesco D'Olivo