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Consob, ricchezza stabile ma il 50% ignora le basi della finanza

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Il tutto è emerso dall’ultimo Rapporto Consob, mentre cresce l’attesa per il report del 2018 che sarà pubblicato a ottobre

Nel 2017 la ricchezza degli italiani si è mantenuta stabile, mentre addirittura il 50% degli interpellati non conosce le basi della finanza. Questi gli ultimi numeri pubblicati dalla Consob, che ora ha svelato quando annuncerà i dati aggiornati al 2018. Il nuovo rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane sarà presentato il 4 ottobre a Roma. L’Autorità presenterà il suo documento nel Mese dell’educazione finanziaria, iniziativa appoggiata anche dal Ministero dell’Economia.

Gli ultimi dati della Consob sui portafogli delle famiglie italiane dicono che nel 2016 è aumentato il reddito disponibile. Ancora non si è ingrossato, invece, quel bagaglio di ricchezza netta stazionario ai livelli pre-crisi (dal quale in molti hanno dovuto attingere per sbarcare gli anni più difficili della recessione). Segnali positivi dal rapporto con le banche. “Nel mercato del credito, i prestiti alle famiglie hanno raggiunto il livello più alto dell’ultimo triennio, sebbene soprattutto in Italia la domanda mostri un andamento discontinuo”, dice l’Autorità dei mercati finanziari.

Negativi, invece, per quanto riguarda la preparazione finanziaria e la conoscenza dei pur minimi concetti che dovrebbero orientare nel momento di investire i propri risparmi. Dai grafici del documento Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane emerge che il rapporto tra passività e attività per le famiglie italiane è intorno al 50%. Mentre sfonda il 60% nel resto d’Europa. Se si considerano i debiti dei nuclei in rapporto al Pil del Paese, siamo poco sopra il 40% contro il quasi 60% del resto del blocco.

Gli italiani, forse anche perché mostrano grossi deficit di conoscenza finanziaria, restano un popolo di formichine. Hanno “elevata avversione alle perdite e bassa propensione al rischio”. Prediligono gli investimenti a capitale garantito. Adesso, dunque, si attende il 4 ottobre per capire se il Bel Paese ha compiuto qualche passo avanti. Tanto nell’arricchire il proprio patrimonio quanto nel rimpolpare il bagaglio culturale finanziario. Una necessità, se si vuole tutelare al meglio i proprio risparmi.

30/07/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , Finanza personale Firma: Luca Losito