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Consob, Nava si dimette: sacrificio sull’altare della politica

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Ha rimesso l’incarico il numero uno dell’autorità che vigila sui mercati, inviso all’esecutivo Di Maio-Salvini

Mario Nava ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili dalla guida della Consob, a seguito delle forti pressioni ricevute dal governo pentaleghista. Questione esclusivamente “politica” ha fatto sapere l’interessato. Non a caso, 5 Stelle e Lega hanno subito cantato vittoria parlando di “grande successo della loro azione congiunta”. Una decisione sofferta ma sentita quella di Nava, che ha denunciato l’impossibilità di operare e procedere verso gli obiettivi prestabiliti in queste condizioni.

L’autorità, secondo l’ormai ex presidente, era finita in una bolla di isolamento istituzionale. Le pressioni politiche sono cominciate già dalla nomina, avvenuta nel 2017 con il governo Gentiloni. In particolare veniva messa in dubbio dai gialloverdi l’indipendenza e l’autonomia di Nava, che fino ad allora a Bruxelles ricopriva da anni alti incarichi, da ultimo alla Direzione generale finanze, e che rientrava in Italia utilizzando la formula del distacco restando quindi formalmente dipendente di Bruxelles.

Poi, negli ultimi due mesi le pressioni si sono fatte insostenibili. A metà luglio un nuovo affondo da parte di due deputati grillini della Commissione finanze; quindi nei giorni scorsi un nuovo attacco, questa volta da Strasburgo. A nulla è valso il parere inviato a metà agosto a Conte, in cui si argomentava la piena legittimità dell’incarico. Avallato a suo tempo anche dal Colle. E così l’altro ieri è arrivato l’affondo, con la richiesta ufficiale di dimissioni firmata dai capigruppo di 5 Stelle e Lega di Camera e Senato.

Il colpo di grazia definitivo, che ha indotto il navigato dirigente a gettare la spugna. “Sono certo che il mio sacrificio personale rasserenerà gli animi, dimostrerà quanto tengo all’indipendenza di questa autorità al di là dei miei interessi personali e permetterà al governo di indicare un presidente con caratteristiche ad esso congeniali”, ha commentato Nava. Un epilogo amaro. L’auspicio per il Paese è quello di portare in un ruolo così strategico per la tenuta dei mercati una persona altrettanto preparata (e non solo gradita all’esecutivo).

14/09/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: