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Come evitare il peggio

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E’ in atto una vera guerra valutaria ? Oppure è tutto falso !  Questi contrasti potrebbero penalizzare la crescita dell’economia mondiale. Le considerazioni e spunti di riflessioni.

LA GUERRA: Da alcune settimane l’economia mondiale è sul piede di guerra, almeno a parole. Il 27 settembre il ministro delle finanze brasiliano Guido Mantega, ha dichiarato che è scoppiata una “guerra monetaria internazionale” .  Sono finiti i tempi della retorica sulla cooperazione internazionale per stimolare la crescita. I paesi ormai si accusano a vicenda di  distorcere la domanda globale con armi che vanno dal quantitative easing ( ossia stampare moneta per comprare titoli di stato) agli interventi sul mercato monetario dei cambi fino ai controlli sui flussi di capitale.
Sono in corso tre battaglie. La principale riguarda l’indisponibilità delle Cina a far crescere più rapidamente  il valore dello yuan. Le pratiche poco leali della Cina sono diventate un tema caldo in vista delle elezioni statunitense di metà novembre.
Un altro problema è rappresentato dalla politica monetaria dei paesi ricchi, e in particolare la possibilità che le banche centrali ricominciano a comprare titoli di stato. Il valore del dollaro sta scendendo, perché i mercati finanziari si aspettano un intervento rapido e incisivo della Federal Reserve. L’euro , invece, sta crescendo perché la Banca Centrale europea è molto meno propensa alla svalutazione.
Agli occhi della Cina il quantitative easing crea una distorsione vistosa nell’economia mondiale, perché attira gli investitori verso le piazze dei paesi emergenti, che offrono rendimenti più alti.
L’ultima battaglia è rappresentata dal modo in  i paesi emergenti rispondono a questi flussi di capitali. Invece di lasciar crescere i loro tassi di cambio, molti governi sono intervenuti comprando valuta estera  o tassando i flussi di capitali straniera in entrata.
Di recente lo stesso Brasile ha raddoppiato l’imposta sugli acquisti dall’estero di titoli di stato mentre la Thailandia ha annunciato una nuova ritenuta alla fonte del 15% per chi investe dall’estero in titoli di stato thailandesi.

SOLO CHIACCHERE : Per ora queste finte battaglie sono lontane dallo scatenare una guerra valutaria. Le armi utilizzate sono meno pericolose di quanto si possa pensare.  I controlli sui flussi di capitale in entrata sono di lieve entità. Tra i paesi ricchi solo il Giappone è intervenuto sulla moneta e lo ha fatto una sola volta.
Anche una guerra commerciale rappresenta un pericolo remoto. Negli USA, le tariffe contro la Cina sono ancora lontane.  Comunque non bisogna abbassare la guardia. La finta guerra di oggi potrebbe trasformarsi rapidamente in uno scontro vero

The Economist

27/10/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione