NEWS

Cina in anticipo rispetto agli altri Paesi

L’avvio della ripresa economica in Cina è segnalato da una serie di indicatori, tra i quali un aumento senza precedenti della crescita della massa monetaria e dei prestiti, il rally dell’indice basato sulle indicazioni dei direttori acquisti, il rimbalzo della crescita della produzione di energia elettrica e la ripresa delle vendite di auto e immobili. Questi “nuovi germogli” testimoniano il successo delle prime misure di stimolo adottate dal governo cinese e dimostrano che la “Cina è in anticipo rispetto agli altri Paesi”, scrivono gli esperti in investimenti asiatici di Invesco nell’ultimo numero del Codice del Dragone.
Con l’impennata dell’indice MSCI Cina, in rialzo di oltre il 50% rispetto ai minimi di marzo, i titoli azionari cinesi hanno nettamente sovraperformato i mercati sviluppati, sostenuti non solo dal miglioramento degli indicatori economici, ma anche dall’aumento della liquidità e dalle previsioni di ripresa degli utili formulate dagli investitori. “Questo dimostra il desiderio degli investitori di trarre vantaggio dal trend di crescita secolare della Cina”, commenta Samantha Ho, Investment Director, Invesco Hong Kong. “È opinione condivisa che la Cina apporterà un contributo fondamentale alla crescita globale nei prossimi anni, pertanto molti osservatori ritengono che meriti una maggiore ponderazione negli indici mondiali, soprattutto se misurata in termini di contributo percentuale al PIL mondiale.

Indubbiamente il governo cinese sta compiendo ogni sforzo per sostenere l’accelerazione della crescita economica del paese: il piano di aiuti da 4.000 miliardi di renminbi, finalizzato a rivitalizzare l’economia cinese, prevede misure fiscali e monetarie associate all’intervento diretto a sostegno di settori specifici quali l’industria automobilistica e il settore immobiliare.
Nella fase successiva, il governo adotterà misure atte a rilanciare i consumi interni e a ridurre il tasso di risparmio.
“Il rilancio dei consumi interni rientrerà nel programma a lungo termine del governo, in quanto non possiamo aspettarci una ripresa immediata di questa voce di spesa”, aggiunge Ho. Secondo le attese degli esperti in investimenti asiatici, l’attuale orientamento espansivo della politica monetaria sarà confermato finché il governo cinese non si convincerà che la ripresa economica del Paese poggia su basi più solide grazie al rifiorire della domanda estera. “Considerato l’effetto valanga provocato da riserve in valuta estera per un valore di circa 2.000 miliardi di dollari USA, il governo cinese dispone di sufficiente spazio di manovra per fornire ulteriori stimoli e promuovere l’espansione fiscale al fine di sostenere l’obiettivo di una crescita del PIL pari all’8% per il 2009”, afferma Ho.

In una prospettiva di medio periodo, gli esperti di Invesco non ravvisano inoltre rischi di un serio aumento dell’inflazione che possa provocare un inasprimento della politica monetaria
cinese. I tassi cinesi non sono scesi ai livelli di quelli delle principali economie occidentali, ed è improbabile che il governo cinese corra il rischio di frenare l’economia del Paese proprio quando ha appena iniziato a riprendersi.
“Riteniamo che la elevata performance registrata dai mercati cinesi dall’inizio dell’anno a oggi rispetto ai mercati sviluppati si muova in parallelo con i fondamentali relativamente solidi della Cina”, prosegue Ho.

Sebbene un’eventuale delusione delle aspettative di mercato circa un miglioramento graduale e sostenibile dei principali indicatori legati alla produttività potrebbe scatenare una correzione a breve termine, gli esperti di Invesco non prevedono grandi rischi di ribasso per i titoli azionari cinesi nel medio periodo, a meno che la situazione delle economie sviluppate non peggiori ulteriormente. Invesco ritiene che le attuali valutazioni siano ragionevoli se raffrontate con gli standard storici e, raccomanda un’attività di selezione specifica sui singoli titoli per individuare le migliori opportunità offerte dal mercato. “Siamo fermamente convinti che gli investitori interessati a conseguire una crescita nel lungo periodo saranno remunerati nella fase di convergenza dei mercati,nuovamente concentrati sui fondamentali e sulla redditività delle imprese“.

Articolo concesso da Invesco www.invesco.it

 

23/07/2009 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione