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Cesare Geronzi

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 Cesare Geronzi è un banchiere e dirigente d’azienda italiano.

Nel 1960 Cesare Geronzi vince il concorso in Banca d’Italia, entrando a lavorare nel 1961 nel settore cambi collaborando con il Governatore Guido Carli per 15 anni. L’ambiente politico negli anni sessanta e settanta è molto difficile, ma Geronzi riesce a farsi largo e ad affermarsi professionalmente. Negli anni ottanta si vede chiuso da Carlo Azeglio Ciampi e Lamberto Dini e si mette quindi sul mercato, diventando, proprio nel 1980, vicedirettore generale del Banco di Napoli, seguendo l’allora Direttore Generale Rinaldo Ossola.
 
Ma l’esperienza di Napoli non è felice: nel 1982 sia lui sia Ossola sono letteralmente cacciati dal Banco di Napoli. Geronzi nel 1982 passa alla Cassa di Risparmio di Roma, come direttore generale. Alla fine degli anni Ottanta, la carriera di Geronzi ha uno scatto deciso. Il Banco di Santo Spirito, storica banca romana controllata dall’IRI, presieduto da Romano Prodi si trova in difficoltà economiche. Geronzi vorrebbe acquistare il Banco, ma Cariroma non ha gli 800 miliardi di lire necessari per farlo. Per ottenere il capitale necessario allora Cariroma vende a Santo Spirito i propri sportelli, diventando una holding, e con il denaro ottenuto rileva il capitale azionario. Nel 1990 al gruppo viene aggiunto anche il Banco di Roma .
 
Successivamente la Banca di Roma acquisisce numerose società: compra la Banca Mediterranea, finanzia l’alta velocità delle Ferrovie dello Stato, fonda la holding turistica Ecp. Nel 1995 acquisisce la Banca Nazionale dell’agricoltura (venduta cinque anni dopo all’ Antonveneta a 1,5 volte il prezzo pagato) e il suo gruppo supera un giro d’affari di 10mila miliardi di Lire.
A fine anni ’90 il gruppo Banca di Roma si allarga al Sud, con l’acquisizione di Mediocredito Centrale e del Banco di Sicilia; in cambio la Regione Siciliana e la Fondazione Banco di Sicilia ne divengono due soci importanti. 
 
Nel 2000 sono assorbite la Banca Popolare di Brescia e la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. È questo il percorso che, attraverso l’unione di banche in crisi o pre-crisi, conduce Geronzi alla creazione nel luglio 2002 di un’unica unità bancaria, Capitalia.
 
Nel 2004 Cesare Geronzi e Capitalia vengono coinvolti nella crisi del sistema finanziario, generata dalla crisi argentina e dai crac Parmalat e Cirio. Capitalia però non aveva emesso alcun bond della Parmalat mentre ne emise solo due su 1.100 della Cirio, insieme a Unicredito e J.P.Morgan [senza fonte]. Dopo due anni, il 7 dicembre 2006, il tribunale di Brescia ha condannato in primo grado Geronzi per la vicenda del crac Italcase. Questa accusa è stata poi ribaltata nella sentenza d’appello e, l’11 maggio 2009, Cesare Geronzi è stato assolto con formula piena "per non aver commesso il fatto".
 
Il 20 maggio 2007, viene deliberata l’approvazione finale della fusione per incorporazione di Capitalia SpA in Unicredit SpA, un’operazione in cui Capitalia viene valutata 22 mld di euro. Dopo circa un mese avviene la fusione di Capitalia con Unicredit, e Geronzi viene nominato all’unanimità presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, di cui era già Vice Presidente. 
 
L’Assemblea del Patto di Sindacato di Mediobanca S.p.A. lo nomina Presidente. Alla fine del 2008 Cesare Geronzi viene riconfermato nella carica di presidente, dopo che il 28 ottobre 2008 l’Assemblea degli Azionisti di Mediobanca approva l’abbandono del sistema di governance “duale” e il ripristino del “tradizionale”. Nel marzo 2010 viene designato da Mediobanca quale Presidente delle Assicurazioni Generali, nomina concretizzata il 24 aprile 2010 .
 
Nel 2004 ha acquisito tramite Capitalia il 49% di Italpetroli, la società che controlla l’AS Roma con una quota del 67%, sfruttando la conversione in azioni di crediti per 35 milioni di euro. La banca deteneva inoltre un’opzione a salire al 51% nel caso il piano di risanamento della squadra non avesse avuto successo ma, nel 2008, tale opzione è stata cancellata. Inoltre Capitalia è uno dei creditori della Lazio, dopo esserne stata anche azionista e averla salvata con un aumento di capitale.
 
 

  

13/10/2013 | Categorie: Nozioni e personaggi Firma: Redazione