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Cambiamenti demografici, opportunità, strategie e trend d’investimento

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I cambiamenti demografici, l’allungamento della vita media e la composizione dei nuovi nuclei famigliari stanno evidenziando l’esigenza di una pianificazione finanziaria lungimirante per le famiglie. Al contempo, i trend che riguardano l’evoluzione demografica aprono nuove opportunità per gli investimenti.

La previsione dell’allungamento della vita media, l’aggravarsi delle condizioni di salute nelle fasi più avanzate dell’età e l’eventuale non autosufficienza impongono alle famiglie di fare scelte finanziarie ed economiche lungimiranti per far fronte alle esigenze future e, al contempo, di creare una sicurezza economica o una rendita per integrare i redditi.

Occorre inoltre valutare, viste le dinamiche demografiche e i processi in atto, che anche la famiglia così come tradizionalmente intesa, si sta modificando: i più recenti dati condivisi dagli istituti di statistica e ricerca, parlano sempre più di famiglie unipersonali, sia giovani, che in età avanzata ed evidenziano anche il configurarsi di “famiglie allargate”, con nuclei che vedono al loro interno anziani non autosufficienti e figli avuti al di fuori dalla coppia convivente, con tutte le esigenze che ne conseguono in termini di tempo, di denaro e di equilibri.

Evidenziare alla famiglie le eventuali esigenze future perché non si trovino impreparate è un punto fondamentale dell’attività del consulente che le accompagna nel loro ciclo di vita, nonché un tema che, se affrontato, può avvalorarne il ruolo e la professionalità.

I trend che riguardano la demografia

Fra i trend che riguardano la demografia, senza dubbio l’allungamento della vita media è un fattore centrale che, se gestito e affrontato con lungimiranza, può generare nuove opportunità per un’economia di fatto stagnante, come quella italiana. Infatti, si stima che tutto il comparto nei prossimi anni varrà più di 600 miliardi di dollari e che, entro il 2030, gli over 65 spenderanno 15 mila miliardi di dollari, contribuendo a generare nuova linfa per l’economia. Un altro tema da valutare è l’aumento della popolazione globale: le previsioni di crescita evidenziano che nel 2100 la popolazione mondiale arriverà a circa 10,9 miliardi, non solo come conseguenza di un aumento della natalità nei Paesi emergenti per effetto della crescita economica e del benessere, ma anche per una acquisita maggiore longevità a livello globale. In tal senso, i consumi dei Paesi emergenti e la loro richiesta di beni e servizi può fare da bussola per comprendere quali settori e comparti continueranno ad essere sostenuti. A ridisegnare l’economia mondiale, infine, sarà anche l’aumento della partecipazione delle donne nel mercato del lavoro, a livello internazionale.

L’importanza della protezione e delle polizze

Il cambiamento demografico porta a una ridefinizione della concezione di sicurezza sociale, del benessere e dell’assicurazione: è proprio in questo contesto che la promozione di una mentalità di prevenzione e tutela diventa fondamentale. Oggi gli investimenti assicurativi italiani in rapporto al Pil si trovano fra i valori più bassi in Europa ed è essenziale invertire questa tendenza: aumenta sì la consapevolezza dell’importanza della protezione, ma occorre inoltre sostenere il processo, adattando gli strumenti alle nuove esigenze legate alla longevità. Piani di rendita vitalizia, polizze temporanee caso morte, unit linked e index linked, sono strumenti da valutare come forma di tutela per il patrimonio della famiglia e per far fronte alle sue ridisegnate esigenze nel corso del suo ciclo di vita.

Attualmente, la spesa pubblica per le cure a lungo termine (comprensiva di spese sanitarie, indennità di accompagnamento e altre prestazioni) ammonta a circa 38 miliardi di euro, corrispondenti al 2% del PIL, con previsioni di crescita al 2,8% entro il 2070, mentre la spesa privata (per strutture residenziali per anziani e assistenza domiciliare) è stimata intorno ai 33 miliardi di euro (1,7% del PIL): quest’ultima è sostenuta per la maggior parte direttamente dagli stessi cittadini, in quanto la raccolta per le polizze LTC long term care, come evidenziato dall’intervento del Professor Cesari, Consigliere di Ivass al Senato l’estate scorsa, rappresenta solo una piccola frazione del totale dei premi assicurativi sulla vita, ovvero circa 178 milioni di euro, pari allo 0,2% del totale. Oggi le polizze LTC risultano ancora costose, specialmente se sono a vita intera e stipulate individualmente in età avanzata e, il loro prezzo di certo non diminuisce in presenza di patologie pregresse: per questo è bene considerarle il prima possibile, anche beneficiando delle detrazioni fiscali concesse.

Investire nella longevity economy

Da qualche anno l’offerta di prodotti che investono nella longevity economy da parte delle case di investimento si è consolidata: come anticipato, si tratta di un settore che apre grandi opportunità e potenzialità. Fondi d’investimento dedicati puntano su cambiamenti demografici su scala globale, altri si concentrano sulla crescita della silver economy. La maggior parte dei fondi “generici” che tengono conto della demografia ha un’esposizione limitata al tema dell’invecchiamento, stimata tra il 25% e il 30%: attraverso i fondi tematici è possibile invece ottenere un’esposizione più strutturata a questo trend specifico. La caratteristica principale di tutti questi prodotti di risparmio gestito è di investire in azioni e strumenti finanziari emessi da aziende il cui business è legato all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dell’aspettativa di vita a livello globale. Questo tema generale si riferisce al progressivo aumento della spesa nella fascia di età anziana e, contemporaneamente, al persistente e crescente trend demografico che influisce su vari settori, come quello farmaceutico-medicale, tecnologico, dei consumi e dell’assistenza personale.

Uno spunto che può aiutare nella scelta dei temi d’investimento connessi direttamente o indirettamente alla longevity economy, riguarda i sei principi delineati dal Centre for Financial and Monetary Systems del World Economic Forum nell’iniziativa “Longevity Economy” che ha coinvolto, fra le altre, anche diverse organizzazioni finanziarie. I principi riguardano la garanzia della resilienza finanziaria durante gli eventi chiave della vita, fornire accesso universale a un’educazione finanziaria imparziale, dare priorità all’invecchiamento sano come fondamento dell’economia della longevità, far evolvere l’occupazione e lo sviluppo di competenze permanenti per una forza lavoro multigenerazionale, progettare sistemi e ambienti per la connessione e lo scopo sociale e infine, affrontare intenzionalmente le disuguaglianze di longevità anche tra genere, razza e classe.

Strategia benessere, le opportunità di investimento nel biotech e nell’healthcare

Dalla ricerca di base allo sviluppo di enzimi, fino alla produzione commerciale di colture modificate e proteine terapeutiche: i prodotti biotecnologici includono farmaci, vaccini, test diagnostici, enzimi alimentari e prodotti chimici. Con lo scoppio della pandemia il settore biotech ha attirato l’attenzione dei mercati finanziari, trattandosi di un segmento dalle alte potenzialità e che ben si sposa con le esigenze dettate dai nuovi trend demografici. La prima crescita rilevante del biotech è stata rilevata nel 2010 e da allora il settore attraversa una crescita costante.

Le biotecnologie sono strumenti tecnologici basati sulle scienze della vita che risolvono problemi nei campi della salute, dell’ambiente e dell’industria e trovano il loro ambito di applicazione nella farmaceutica, biofarmaceutica, ecologia, agricoltura, industria alimentare e chimica. Il comparto biotech può essere sì molto redditizio, ma è da considerarsi fra le opzioni di investimento più rischiose: la produzione, il test e lo sviluppo di prodotti biotecnologici possono richiedere molti anni, e c’è anche il rischio che un prodotto venga respinto. Nella valutazione, è bene considerare la quota di mercato delle società in cui si intende investire, la quantità e la qualità delle pipeline sullo sviluppo di farmacie e terapie per comprendere la potenzialità del successo e del business. Fra i fattori che è bene monitorare, anche i continui cambiamenti nelle politiche e nelle normative di settore, che possono influenzare significativamente gli investimenti nel campo della biotecnologia.

Il settore healthcare è altrettanto interessante da considerare: molti investitori hanno compreso nel tempo l’importanza strategica degli asset che investono in questo comparto, che potrebbe offrire opportunità di rilievo per la diversificazione del proprio portafoglio. Il settore dell’ healthcare attira l’attenzione degli investitori poiché è alimentato dalla continua ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e brevetti volti a migliorare la qualità della vita: le prospettive di crescita sembrano promettenti e sono supportate proprio dalle tendenze demografiche a lungo termine. L’healthcare si è dimostrato un settore difensivo in crescita, con una bassa correlazione con le condizioni economiche globali e una notevole resilienza durante periodi di volatilità: gli analisti hanno osservato che, storicamente, questo settore tende a performare meglio durante le fasi di fine ciclo e di recessione economica.

26/02/2024 | Categorie: Consulenza Finanziaria , Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Redazione