NEWS

Bernanke e la Fed non credono nell’inflazione: politica monetaria invariata.

La Federal Reserve al termine dei due giorni di riunione del suo Fomc ha deciso di mantenere la sua politica monetaria ultra-espansiva nonostante si sia presentato un martedi con un rialzo del prezzo del petrolio.

PROFONDO ROSSO.  Da contra altare  abbiamo avuto un profondo rosso dei mercati azionari dopo il terremoto devastante del Giappone che sta mettendo in serie pericolo la ripresa economica globale. Il peggior terremoto di sempre per la terza economia del mondo potrebbe provocare una ripercussione negativa sulla ripresa globale – come evidenziato da un brusco pullback dei mercati azionari mondiali, con le azioni giapponese giù di oltre il 16% in solo due sedute borsistiche.

I TASSI. Il tasso di riferimento sui prestiti interbancari a un giorno resta così tra 0 e 0,25%. La Fed ha detto che manterrà i tassi a un livello eccezionalmente basso ancora per un periodo prolungato. Sulle prospettive per l’economia, la Fed vede un accelerazione della crescita e le condizioni del mercato del lavoro sembrano migliorare.

Anche prima della tragedia, i banchieri centrali degli Stati Uniti non si erano preoccupati dell’inflazione ed avevano considerato questo dato soltanto temporaneo nonostante l’elevata disoccupazione, l’aumento dei costi energetici sembrano, invece,  spingere al rialzo le aspettative di prezzo dei consumatori statunitensi. Infatti, la Fed si aspetta che gli effetti sulla crescita dei prezzi siano transitori, ma sarà molto attenta all’evoluzione dell’inflazione e alle sue probabili attese al rialzo.

E L’EUROPA? Parola di Bernanke e soci, e ci sarà da credere! In questo momento, purtroppo, anche per la catastrofe giapponese la ragione è tutta a favore di  Bernanke e della sua bella politica monetaria espansiva ma se l’economia americana dovesse prendere il volo per la disgrazia giapponese, ossia fare da locomotiva per la ricostruzione nipponica allora in quel preciso istante Bernanke e la sua troupe avranno una brutta gatta da pelare. E poi saranno davvero guai. E come al solito, noi resteremo attori non protagonisti davanti a questo squallido teatrino, dove ogni attore troverà la sua solita scusa per giustificarsi! Ai posteri l’ardua sentenza.

16/03/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Vincenzo Polimeno