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Benjamin Graham

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Benjamin Graham (nato l’8 maggio 1894 a Londra)  è conosciuto come uno dei più grandi investitori di tutti i tempi, ma probabilmente la sua fama di economista lo precede, essendo il fautore della teoria del Value Investing, che consiste nella ricerca di titoli sottovalutati da comprare e tenere per lunghissimi periodi. In momenti come questi è di fondamentale importanza prendere spunto da un maestro come Benjamin Graham per capire che i Mercati Finanziari hanno delle regole molto precise e che il Panico e l’Avidità non devono essere le uniche linee guida per operare. Occorre Testa e Cuore!
Benjamin Grossbaum (i suoi genitori cambiarono il cognome in Graham solo nel 1917) nacque l’8 maggio 1894 a Londra. L’anno successivo la sua famiglia si trasferì negli Stati Uniti per sviluppare l’attività di export che aveva avviato. L’infanzia di Graham fu tutt’altro che facile, essendo stata dolorosamente segnata dalla morte del padre nel 1903, il che comportò anche notevoli problemi finanziari per la famiglia.
Laureatosi giovanissimo in economia alla Columbia University, poco più che ventenne cominciò a lavorare per la società di intermediazione finanziaria Newburger, Henderson e Loeb, diventando in poco tempo responsabile della market letter. A soli 34 anni cominciò ad insegnare analisi finanziaria alla Columbia University e l’anno successivo fondò la Graham-Newman, società di gestione del risparmio, i cui fondi furono sempre gestiti applicando le strategie di investimento poi divulgate nei suoi geniali libri.
Nel 1934, insieme a David Dodd, pubblicò Security Analysis, considerato una bibbia tra gli investitori. Nel libro egli distingue tra investimenti e speculazione: mentre i primi consistono in delle operazione che hanno un margine di sicurezza e soddisfazione, la speculazione fa a meno di queste caratteristiche. Nel 1949 uscì il suo libro di maggior successo: The Intelligent Investor. Qui Graham proponeva di comprare le azioni sotto il loro “valore intrinseco”; questo avrebbe fornito agli investitori un margine di protezione che avrebbe aiutarli ad assorbire eventuali perdite date dalla reazione del mercato al ribasso. Graham ha scritto che l’investimento è più intelligente quando è più businesslike, una dichiarazione che Warren Buffett ha sempre considerato come il più importante investimento di parole mai scritto. Ben Graham fu un maestro per Warren Buffett, che fin dai tempi dell’università insistette per aver un posto di lavoro nell’azienda di investimento di Graham, all’inizio Graham rifiutò le insistenze di Buffett, che continuò a provare lo stesso e alla fine accettò. Buffett ottenne il lavoro nella compagnia. Graham era tra l’altro il proprietario di GEICO, la compagnia di assicurazione che fu acquisita dalla Berkshire Hathaway di Buffett, oggi ne rappresenta il maggior veicolo di investimento.
Benjamin Graham morì nel 1976, con la fama di essere il padre dell’analisi della sicurezza".
Gli insegnamenti:
Nell’ormai pluricentenaria storia dei mercati finanziari possiamo, ci insegna Graham, rilevare le seguenti regolarità:
– i mercati sono prossimi a crollare quando i prezzi delle azioni sono alti; un’azione scambiata a prezzi particolarmente bassi, presto o tardi, vedrà salire le proprie quotazioni;
– i prezzi si muovono in trend, il che significa che, nonostante le continue oscillazioni di breve periodo, sono guidati da una tendenza di fondo, al rialzo al ribasso o laterale, che permane fino a quando un intervento esterno non ne cambia lo stato.

Un altro fondamentale insegnamento della storia è che i mercati sono strutturalmente in una situazione di disequilibrio, sono cioè un continuo alternarsi di bolle speculative al rialzo e al ribasso, di fasi di irrazionale euforia e di altrettanto ingiustificato pessimismo.
Comprendere, quindi, la dinamica che porta al formarsi delle bolle speculative è un passo decisivo per capire la natura stessa dei mercati finanziari. Sulla base dell’insegnamento di Graham potremmo provare a sintetizzarla nei seguenti punti:
1) le forti speculazioni si innescano quasi d’improvviso sotto l’aspettativa di alti guadagni in un settore, in un prodotto o nell’intera economia;
2) una volta innescata la speculazione le ondate dei prezzi sorreggono se stessi. In altre parole: ogni salita dei prezzi è una spinta ad una nuova speculazione;
3) la speculazione illude tutti gli investitori, compresi i più esperti, in quanto nessun vuole rinunciare a partecipare ad una festa che sembra promettere molto a tutti;
4) la speculazione sospinge ad una maggior utilizzo del debito, il che sarà la vera causa della rovina di investitori e società;
5) durante una bolla speculativa i prezzi delle azioni vanno ben oltre il loro valore intrinseco;
6) la fine della speculazione è spesso improvvisa e senza una ragione e, pertanto, non lascia a molti investitori il tempo di uscire tempestivamente dal mercato;
7) il crollo che segue ad una fase di speculazione porta sempre i prezzi al di sotto del loro reale valore;
8) i fenomeni speculativi sono particolarmente forti sulle aziende più piccole;
9) alla fine di ogni ciclo speculativo c’è sempre la ricerca di un capro espiatorio.

 

  

11/09/2013 | Categorie: Nozioni e personaggi Firma: Redazione