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Bce, silenzio assordante: zona Euro, tra frenata e previsioni

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In vista della riunione prevista a marzo non filtra granché da Francoforte

La BCE tace. Il Presidente Mario Draghi con molta probabilità a marzo parlerà del rallentamento della crescita dell’Eurozona dall’ultima riunione del 13 Dicembre scorso. Da allora, i dati chiave economici dell’area Euro si sono ulteriormente indeboliti – la produzione industriale ha subito una flessione dell’1,7% a novembre e l’indice PMI composito è calato dell’1,2% arrivando al 51,1 a dicembre. Evidenzia un’analisi del centro di ricerca di WisdomTree.

D’altro canto, la crescita dei salari è aumentata mentre il livello di disoccupazione è sceso al punto più basso da ottobre 2008 e le politiche fiscali sono diventate più espansive. Comunque, date le incertezze che ci attendono – in termini di Brexit e guerre commerciali ancora in corso – ci si aspetta che la BCE rimanga in attesa e rinvii ogni decisione sull’eventuale passaggio alla politica di normalizzazione alla riunione del 7 marzo, quando sono previste le nuove proiezioni macro.

È noto che il Consiglio direttivo ha modificato la propria valutazione dei rischi in riunioni che contenevano nuove proiezioni. Pertanto, ci aspettiamo che la riunione del 7 marzo sarà di maggiore rilievo, in quanto in tale occasione il consiglio riesaminerà l’equilibrio dei rischi. Le precedenti previsioni di crescita della BCE dell’1,7% sia per il 2019 che per il 2020 appaiono ottimistiche e molto probabilmente saranno riviste al ribasso.

23/01/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Redazione