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Bce promuove banche ma non
banchieri: Credem prima d’Italia

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Francoforte ha promosso gli istituti di credito dell’eurozona rimproverando i banchieri

La classifica stilata da Francoforte

La Bce promuove gli istituti di credito dell’eurozona (la prima in Italia è Credem) bacchettando però i professionisti che ci lavorano. Dal tabellone delle pagelle emerge che le banche sono solide, ma sono meno attente ai controlli antiriciclaggio e alla gestione, oltre che essere più permissive nel rispetto delle regole. “I banchieri devono mettersi in linea con le regole” ha sottolineato il presidente del Consiglio di Vigilanza Unica Bce, Andrea Enria. 

La solidità delle banche europee

La Bce è favorevole alle aggregazioni tra banche, ma molte fusioni sono frenate dal timore dei banchieri di una richiesta di ulteriore capitale da parte della Vigilanza. Su 109 istituti analizzati solamente sei restano sotto la soglia. Di questi, quattro hanno risolto i problemi di capitale già a fine 2019. Per la prima volta è stato pubblicato il dato sulla richiesta di capitale aggiuntivo: le banche italiane risultano tra le meno rischiose. Le banche sono migliorate anche nei crediti deteriorati, dimezzandosi dai mille miliardi di euro di npl del 2014 ai 543 miliardi di fine 2019.

Il primato di Credem

In testa in Europa tra le banche commerciali, e terza nell’eurozona, c’è Credem, con una richiesta dell’1% di capitale supplementare. Mediobanca è ottava (1,25%),con Bnp e Apobank. Intesa Sanpaolo (1,5%) 11ª, Unicredit (1,75%) al 23° posto con altre 16 banche; seguono Bper (2%) al 42° posto; Ubi, Banco Bpm e Ccb (2,25%) al 59° posto, infine Iccrea (che riunisce le Banche di credito cooperativo) che si posiziona al 77° posto. Chiudono l’elenco Mps e la Popolare di Sondrio che figurano nel gruppo in 91/a posizione a cui viene chiesto un cuscinetto di Cet1 del 3%.

03/02/2020 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione