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Bce, doping Draghi-Lagarde:
tassi fermi nel 2020 e QE 2.0

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L’annuncio di Francoforte ravviva le Borse

Arriva il doping. Mario Draghi, pronto a cedere a ottobre lo scettro della Bce a Christine Lagarde, annuncia che Francoforte non solo non toccherà i tassi fino a metà 2020 ma anche che sta studiando un nuovo piano del Quantitative Easing con cui riprendere l’acquisto dei titoli di Stato. Il tutto per ravvivare l’economia dell’Eurozona, che ha subito lanciato segnali positivi dalle Borse, e dare un impulso per far salire l’inflazione, non ancora su livelli soddisfacenti.

L’elezione della presidente dell’Fmi, come vi avevamo raccontato, era il chiaro segnale dell’Eurotower di voler dare continuità al lavoro svolto da Draghi. E così, prosegue l’era del “Whatever it takes”. La Bce – si legge in una nota – “è determinata ad agire se le prospettive d’inflazione nel medio termine continuano ad essere inferiori al suo obiettivo”. Il consiglio direttivo “ha dato mandato ai relativi comitati dell’Eurosistema di esaminare le opzioni, fra cui “le dimensioni e la composizione di nuovi acquisti di titoli”.

La Bce dunque lascerà i tassi invariati ai livelli attuali (il tasso principale è 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%) o inferiori fino “almeno alla prima metà del 2020 e comunque per tutto il periodo di tempo necessario” per far risalire l’inflazione. Il momento resta propizio e favorevole per gli investitori, specie per chi va alla ricerca di liquidità. Ed è una buona notizia anche per l’Italia e il suo debito pubblico record: Francoforte tende la mano.

25/07/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Luca Losito