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Bankitalia stronca Bitcoin:
crypto senza vero prezzo

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Un nuovo rapporto abbatte le ultime convinzioni sul mercato delle valute digitali

“La letteratura sull’argomento mostra che bitcoin e le cripto-attività similari non rientrano pienamente nelle categorie di moneta e strumento finanziario. Questa classe di gettoni digitali, che utilizza protocolli informatici pubblici basati sulla distributed ledger technology, è caratterizzata da elevata volatilità e dall’assenza di valore intrinseco. L’instabilità del loro prezzo deve essere tenuta in considerazione nel trattamento di tali strumenti dal punto di vista contabile e prudenziale”. È quanto scrive Bankitalia nel suo rapporto realizzato di recente sul Bitcoin.

Le “cripto-attività” tipo bitcoin, dette anche “valute virtuali” sono “una rappresentazione di valore digitale che non è emessa o garantita da una banca centrale o da un ente pubblico, non è necessariamente legata a una valuta legalmente istituita, non possiede lo status giuridico di valuta o moneta, ma è accettata da persone fisiche e giuridiche come mezzo di scambio e può essere trasferita, memorizzata e scambiata elettronicamente”. La peculiarità di bitcoin non è tanto l’elevata volatilità (che pure appare essere diversi ordini di grandezza maggiore delle attività più speculative) ma piuttosto l’indeterminatezza del suo prezzo.

In particolare, il lavoro di Bankitalia analizza le caratteristiche economiche di bitcoin e “cripto-attività” similari. Dopo avere descritto il protocollo blockchain, il ruolo degli exchanges e dei wallet providers, esso considera gli approcci regolamentari adottati nelle varie giurisdizioni. Vengono quindi affrontati i profili contabili e prudenziali, su cui rimangono rilevanti incertezze. Il lavoro fornisce una tassonomia delle “cripto-attività” e una breve descrizione delle initial coin offerings (ICOs) e aspetti correlati.

08/04/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Jonathan Figoli