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Asset rischiosi ancora favoriti secondo RCM

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Secondo RCM, società del gruppo Allianz Global Investors, gli Asset rischiosi sono ancora favoriti nonostante le nuvole all’orizzonte:
• RCM ha una posizione sovrappesata negli asset rischiosi e predilige i titoli azionari asiatici ed europei rispetto alle azioni statunitensi
• Mercati emergenti, titoli growth e materie prime sono i temi d’investimento a lungo termine
• RCM non esclude l’imminente avvio di una nuova fase di avversione al rischio, causata da squilibri valutari e ostacoli di carattere fiscale, che potrebbe protrarsi fino al primo trimestre del 2011.
OUTLOOK RCM: L’outlook di Andreas Utermann, Global Chief Investment Officer di RCM, società del gruppo Allianz Global Investors “Le sorprese positive, l’estate scorsa, per la crescita di quasi tutti i paesi, gli utili superiori alle aspettative e i segnali che rivelano l’intenzione della Federal Reserve di adottare forme aggressive di allentamento quantitativo hanno provocato un rally degli asset rischiosi, che riteniamo destinato a proseguire sebbene all’orizzonte si profili l’eventualità di una nuova fase di avversione al rischio”.

ANDAMENTO MERCATI: “Nei recenti commenti sull’andamento dei mercati gli osservatori si chiedono in particolare quali siano i giusti rapporti di cambio per le maggiori economie globali. Molti responsabili politici del mondo anglosassone ritengono che la moneta cinese sia decisamente sottovalutata, fattore che contribuisce sostanzialmente agli squilibri delle partite correnti globali. Di conseguenza si temono iniziative unilaterali di svalutazione competitiva e/o l’introduzione di barriere commerciali che avrebbero ripercussioni negative sugli asset rischiosi e potrebbero accelerare l’avvento di una doppia recessione.
CAMBI AMMINISTRATI? Tuttavia l’esito più probabile è una sorta di sistema a cambi amministrati, forse non dissimile dall’accordo del Louvre degli anni 80, che risolleverebbe il sentiment di mercato”. “In secondo luogo, le misure aggressive di allentamento quantitativo annunciate dalla Federal Reserve probabilmente offriranno notevole supporto alle valutazioni degli asset rischiosi. Ovviamente nel breve periodo il rischio è che le politiche di allentamento quantitativo non siano attuate con l’aggressività che il mercato attualmente si aspetta, ma riteniamo poco probabile tale eventualità.

RISCHIO DI LUNGO TERMINE: Il rischio a lungo termine ruota attorno al probabile successo della sterilizzazione dello stimolo monetario e alla possibilità che successivamente ne derivi un aumento dell’inflazione. Riteniamo che questo sia, almeno inizialmente, un rischio relativo più che altro al mercato obbligazionario”. “Ci aspettiamo che in Europa la crescita continui a sorprendere al rialzo, sebbene le rigide misure fiscali attualmente in corso di adozione in Francia, Regno Unito, Germania e altri paesi europei, associate alle mosse restrittive della Banca centrale europea, potrebbero ancora incidere negativamente sui consumi e sulla crescita. Continueremo a monitorare attentamente questi sviluppi”. “Seguiremo inoltre con interesse l’attuale dibattito europeo sulla possibilità di un meccanismo di gestione delle crisi. Se introdotto, questo meccanismo di risoluzione fiscale contemplerebbe la sistematica ristrutturazione del debito qualora i paesi dell’area euro dovessero violare le regole che sarebbero stabilite, per esempio in materia di indebitamento pubblico e deficit di bilancio. Ma questo richiederà la modifica del Trattato Ue”.

MODIFICA TRATTATO UE: “Sebbene riteniamo che questa svolta potrebbe essere potenzialmente positiva per l’euro, il rischio è che la moneta europea si rafforzi eccessivamente rispetto al dollaro. Per questo ci auguriamo che nel corso del prossimo anno emerga una sorta di meccanismo di cambio amministrato”.

12/11/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Denise Tagnin