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Arte e finanza, due mondi sempre più interconnessi

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Da diversi anni, l’ arte, come asset class, è sempre più legata al settore della gestione patrimoniale. I dettagli nel Deloitte Art&Finance Report 2017.

Il mercato globale dell’ arte è in ripresa. Nel primo semestre 2017 si è registrata, infatti, una crescita dei flussi d’investimento in vari mercati di 912 milioni di dollari, mentre le vendite complessive delle principali case d’asta sono aumentate del 18%. Rosee le prospettive per i prossimi 12 mesi: il 62% degli intervistati ritiene, infatti, che il mercato dell’ arte contemporanea negli Stati Uniti crescerà e il 36% degli intervistati ritiene positive le prospettive nei mercati europei; maggiori incertezze riguardano, invece, l’Inghilterra, dove per il 38% la Brexit potrebbe avere impatti negativi sul mercato dell’arte; stabile il mercato dell’arte asiatico. Queste, in sintesi, le principali evidenze emerse dal Deloitte Art&Finance Report 2017, che analizza il mercato dell’arte a livello globale, mettendone in luce prospettive, sfide e sviluppi dal punto di vista dei principali operatori.

La gestione patrimoniale dei beni artistici

Arte e finanza sono sempre più interconnessi: il report conferma che l’ arte come asset class è sempre più legata al settore della gestione patrimoniale, un trend già in atto da diversi anni. Secondo lo studio 9 gestori patrimoniali su 10 affermano che i beni artistici e gli oggetti da collezione debbano essere inclusi nell’offerta di servizi offerti dai gestori patrimoniali.
Il 55% dei gestori patrimoniali intervistati afferma che i clienti chiedono sempre più servizi relativi agli investimenti in arte; il 69% si aspetta che i clienti includano arte e oggetti da collezione tra i loro asset.
Il 44% degli intervistati ritiene che nei prossimi 12 mesi aumenteranno il focus e le risorse dedicate alla gestione patrimoniale dei beni artistici (rispetto al 38% del 2016): questo è il dato più alto in assoluto dal lancio della prima survey nel 2011 ed è supportato dalla traiettoria positiva dei prodotti e servizi legati al mondo dell’arte.
Rispetto al passato aumenta la consapevolezza, che si sta concretamente trasformando in una reale offerta di servizi legati all’arte. Ad esempio, l’87% dei gestori di patrimoni oggi offre servizi di valutazione delle opere d’arte (+18% rispetto al 2016); i servizi di art advisor sono offerti dall’83% (+4% rispetto al 2016); la gestione delle collezioni d’arte è offerta dal 78% (+19% rispetto al 2016). Questi servizi sono offerti sia in-house che attraverso terze parti.
Il più tradizionale supporto relativo al passaggio successorio resta il servizio più offerto in assoluto ed è quello che i gestori di patrimoni ritengono sarà maggiormente offerto nel corso dei prossimi 12 mesi: lo dichiara il 70% degli intervistati.

La tecnologia come driver per potenziare il mercato dell’ arte

La tecnologia svolge sempre più un ruolo fondamentale nell’evoluzione dei servizi legati alla gestione dei patrimoni artistici. Il report evidenzia come, ad esempio, le startup tecnologiche del settore arte stanno sviluppando nuovi modelli di business a supporto dei servizi tradizionali per incrementare tra gli altri aspetti la trasparenza e migliorare la metodologia di valutazione dei dati.
Secondo il report 2017 Hiscox Online Art Trade, le vendite online di beni artistici hanno raggiunto un valore stimato in 3,75 miliardi di dollari nel 2016 (+15% rispetto al 2015); anche Sotheby’s ha incrementato il business online del 19% e Christies del 34% nel 2016. Le aste online rappresentano l’8,4% rispetto al totale del mercato delle aste e sono cresciute del 7,4% nel 2015.

La regolamentazione a favore del mercato dell’ arte

La mancanza di regolamentazione e di trasparenza nel mercato dell’arte è fonte di preoccupazione per 3 gestori patrimoniali su 4. I principali rischi sono legati al price manipulation, insider trading e altri comportamenti limitanti la concorrenza.
Il 79% dei gestori patrimoniali considera la mancanza di trasparenza del mercato dell’arte una delle sfide principali; il 65% ritiene che il riciclaggio di denaro sia una seria minaccia alla credibilità di questo settore.
In Italia, il Disegno legge Concorrenza (di cui a giugno 2017 sono stati approvati 5 emendamenti dalla Camera dei Deputati) mira a migliorare la competitività nazionale rispetto al mercato internazionale e ad allineare l’Italia con altri Paesi europei, tra cui la Germania.

09/11/2017 | Categorie: Imprese e Pir Firma: Redazione