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Analisi Economica Fondamentale per la settimana dal 31 Agosto al 04 Settembre

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Le settimane centrali del periodo estivo hanno visto in prevalenza il consolidamento delle linee di tendenza emerse nei mesi precedenti.

Non ci sono ancora segnali di miglioramento invece sul mercato del lavoro: la disoccupazione è notoriamente un “lagging indicator” (reagisce in ritardo alla fase congiunturale corrente) e quindi dovrebbe continuare a peggiorare anche nei prossimi mesi, pur in presenza di segnali più concreti di miglioramentonell’economia.

Nello scenario diffuso dalla Casa Bianca nel suo rapporto di metà anno sullo stato dell’economia, si ipotizza che negli Stati Uniti la disoccupazione raggiunga il suo picco nell’ultimo trimestre di quest’anno arrivando al 10,0%, dovrebbe attestarsi su tali valori nel 2010 e successivamente cominciare a ridursi.

Si tratta di una situazione molto delicata, perché non si può escludere che un mercato del lavoro in affanno provochi un’eccessiva contrazione dei consumi, fattore che potrebbe rappresentare una rischio concreto alla ripresa economica.

L’andamento dei mercati conferma un maggiore ottimismo in merito alla ripresa, anche se saltuariamente emergono dubbi sulla tenuta della stessa in concomitanza con lo scadere delle agevolazioni fiscali impostate dai diversi governi nazionali.

I dati sull’offerta di moneta evidenziano comunque che l’abbondante liquidità immessa dalle Banche centrali nel sistema interbancario fatica a distribuirsi all’interno del sistema economico: a luglio M3 è infatti cresciuta solo del 3,0% annuo (+3,6% a giugno) a fronte di un aumento della componente più liquida M1.

Per quanto riguarda le politiche monetarie, il 3 settembre vi è in calendario l’incontro della Banca centrale europea: il consenso di mercato si attende una conferma dell’attuale tasso repo all’1,0% (d’altra parte, come più volte detto, i tassi di mercato sono ben più bassi: tutta la curva euribor fino alla scadenza a cinque mesi ha rotto al ribasso questo livello).

Gli operatori si attendono indicazioni sulla prossima pronti contro termine con durata un anno che verrà proposta a fine settembre: l’incognita riguarda l’ammontare dello spread che eventualmente verrà applicato al tasso repo dell’1,0%, teoricamente riferito alle operazioni a due settimane (alla prima operazione ad un anno che ha avuto luogo lo scorso giugno non era stato applicato alcuno spread); dovrebbero anche essere diffuse nuove stime sulla crescita, che questa volta il mercato si attende corrette al rialzo.

Negli Stati Uniti, il 2 settembre saranno diffuse le minute relative all’incontro della Federal Reserve dello scorso 12 agosto.

Sul mercato interbancario il calo dei tassi è ormai spesso limitato al terzo decimale, ma non può essere altrimenti, visto il livello assoluto estremamente basso e, nelle scadenze più ravvicinate, prossimo al tasso di deposito presso la Bce fissato attualmente allo 0,25%: il tasso Eonia si è ormai da due mesi stabilizzato allo 0,35% e tutti i tassi interbancari fino alla scadenza a cinque mesi (fissata venerdì scorso all’1,006%) si trovano ormai al di sotto della soglia dell’1,0% (tasso repo Bce). All’ultimo fixing della settimana la curva euribor quotava rispettivamente lo 0,48% sulla durata ad un mese (1bp rispetto all’ottava precedente), lo 0,82% su quella a tre mesi (2bp), l’1,08% sulla scadenza semestrale (2bp) ed infine l’1,31% su quella a dodici mesi (-1bp).

 

Sul mercato dei cambi, la parola d’ordine è “stabilità” con le tendenze in atto che restano confermate: il rialzo degli indici azionari (ed il conseguente carry trade) penalizza dollaro e yen e favorisce la divisa unica anche se i movimenti restano comunque circoscritti. In ritracciamento la sterlina inglese, bene le valute minori (nell’ultimo mese contro euro +4,6% la corona svedese, +3,1% il dollaro neozelandese, + 2,0% la corona norvegese, +1,1% il dollaro australiano).

Per quanto riguarda il cross eur/usd, da diversi giorni l’indice continua ad oscillare in area 1,43 all’interno di una tendenza rialzista che resta inalterata e che ha come supporto la trendline di medio periodo rappresentata dai minimi crescenti di 1,3750 (metà luglio), 1,3850 (metà luglio) ed 1,4050 (metà agosto).

L’obiettivo è il test della resistenza collocato ai livelli dei massimi di inizio mese a 1,4445 punti, gli oscillatori sono in territorio neutrale con Rsi a 55 punti. Eur/Usd: andamento, trendline rialzista e resistenza.

 

Sul cross eur/jpy le indicazioni restano sempre le stesse: l’indice resta posizionato sulla parte alta del canale di medio periodo che coincide con i minimi collocati in area 127 ed i massimi in area 139 punti. Inun’ottica di breve, fallito il test dei massimi di periodo ad inizio agosto, il cambio è in fase di consolidamento in area 133135 pronto per l’ennesimo tentativo di violazione della forte resistenza collocata in area 139140

punti.

 

Il cross eur/gbp riprende la strada del rialzo dopo il doppio minimo in area 0,8450 di metà giugno e dei primi di agosto. Le prime resistenze si collocano ai livelli attuali di 0,88 che rappresentano i livelli di supporto del movimento ribassista dell’indice dell’aprile scorso.

 

 

(Fonti: Reuters ; Bloomberg; BNL gruppo BNP Paribas)



Questo contributo è stato gentilmente offerto da Forexpros – Il portale informativo sul forex

01/09/2009 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione