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Allarme Rosso Titoli: Tassi al 7%. Spread oltre 550 punti

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TASSI. All’indomani dell’annuncio delle dimissioni del premier Berlusconi il senso di panico sul debito pubblico dell’Italia ha raggiunto i massimi livelli. Nonostante l’intervento della Bce sul mercato secondario, il rendimento dei titoli italiani a 10 anni ha oltrepassato la soglia di guardia,  del 7%, che rappresenta il punto di non ritorno. E’ la stessa, infatti, raggiunta da Grecia Irlanda e Portogallo, e che ha costretto tutti e tre i paesi a chiedere aiuti, in quanto i costi di finanziamento erano divenuti insostenibili.
 
LO SPREAD si impenna si spinge oltre i 550 punti, mentre il rendimento sale al 7,20%. A favorire ulteriormente il sell-off sui titoli italiani la decisione della società Lch di alzare i margini di garanzia sui titoli italiani. Record anche per i credit-default swap sull’Italia: i contratti derivati con cui ci si protegge dal rischio default volano al record storico di 536 punti sulla piattaforma Cma.

PIU’ ALLARMANTE la situazione sui titoli a breve scadenza: i rendimenti sono aumentati ad un ritmo ancora più veloce: il tasso sui Btp a 5 anni ha superato il 7% e si è attestato al 7,15%, mentre il rendimento sui titoli a due anni è balzato oltre la soglia del 7%, al 7,05%, superiore al tasso del decennale. Si tratta di preoccupanti e pericolosi segnali che inducono i mercati a dubitare della tenuta del debito pubblico italiano.

PREOCUPAZIONE. Portogallo, Grecia e Irlanda, quando si videro costrette a far ricorso ai fondi di emergenza del Fondo Monetario Internazionale, si trovavano nelle stesse condizioni. Con un debito pari a 1900 miliardi di euro (2620 miliardi di dollari) e €200 miliardi di debito in scadenza il prossimo anno, l’Italia non può permettersi di vedere i propri tassi a questi preoccupanti livelli. E’ insostenibile. E i mercati mettono in discussione l’affidabilità creditizia del paese.

08/11/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione