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Allarme di Bankitalia: “La disoccupazione reale oltre l’11%”

L’istituto centrale: "È tre volte maggiore fra i giovani tra 15 e 24 anni. E i consumi delle famiglie ristagnano"

ALLARME – Il reale tasso di disoccupazione, calcolando anche gli ‘scoraggiati’ e le ore di cassaintegrazione, in Italia supera l’11%. E’ il dato choc contenuto nel Bollettino economico di Bankitalia, che gela le attese anche in merito ai consumi: "Nel secondo trimestre del 2010 è proseguito il ristagno dei consumi delle famiglie, frenati dalla contrazione degli acquisti di beni durevoli (-6,8 per cento sul periodo precedente)". I comportamenti di spesa delle famiglie "restano cauti" e i "segnali per i mesi estivi non ne delineano un recupero".
Confermate poi le stime di crescita: "Gli operatori professionali censiti in settembre da Consensus Economics si attendono una crescita del prodotto in Italia pari all’1 per cento nella media del 2010, in linea con la previsione pubblicata nel Bollettino economico dello scorso luglio e con quelle diffuse di recente dalla Commissione europea e dall’Fmi".

DISOCCUPAZIONE REALE ALL’11% – Ma andare davvero male è l’andamento dell’occupazione. Secondo via Nazionale, "l’andamento del tasso di disoccupazione ha riflesso soprattutto quello della partecipazione al mercato del lavoro (in aumento in primavera, in diminuzione in luglio e in agosto). Al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato, all’8,5 per cento nel secondo trimestre; sarebbe sceso in luglio e in agosto". Una misura "più ampia del grado di sottoutilizzo dell’offerta di lavoro che include i lavoratori scoraggiati e l’equivalente delle ore della Cassa integrazione guadagni (Cig)- si legge nel Bollettino- collocherebbe tale tasso sopra l’11 per cento. Il tasso di disoccupazione continua a essere più di tre volte maggiore tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni".

LE FAMIGLIE NON CONSUMANO – Quanto al consumo delle famiglie, per bankitalia alla frenata ha contribuito "l’esaurirsi dello stimolo connesso con le agevolazioni fiscali alla rottamazione degli autoveicoli più inquinanti" e "la debolezza della dinamica dei redditi ha continuato a incidere sulle decisioni di consumo". Secondo le stime dell’istituto centrale, "nella media del primo semestre il reddito disponibile reale delle famiglie consumatrici ha subito un calo nell’ordine di un punto percentuale sul periodo corrispondente del 2009. In presenza di un sostanziale ristagno dei redditi nominali, la riduzione ha riflesso soprattutto una dinamica dei prezzi più elevata".
Le immatricolazioni di auto, si legge, "al netto della componente stagionale e degli effetti di calendario, sono cresciute debolmente nel terzo trimestre (dopo la caduta nella prima metà dell’anno), collocandosi su livelli inferiori a quelli dell’inizio del 2009. Il clima di fiducia delle imprese del commercio è peggiorato durante l’estate; secondo l’indicatore calcolato dall’Istat, il volume delle vendite al dettaglio ha ristagnato nei tre mesi terminanti in luglio". Segnali più positivi provengono dall’indice del clima di fiducia dei consumatori che nell’estate ha "interrotto il calo in atto dall’inizio del 2010, segnando un parziale recupero in settembre". Nel secondo trimestre "il debito delle famiglie è aumentato di oltre mezzo punto percentuale".

«Agenzia Dire»   «www.dire.it»

16/10/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione