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Aim Italia, mercato a gonfie vele, trainato dai Pir

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Il 2017 è stato l’anno di svolta del mercato Aim, che ha confermato la sua funzione di finanza alternativa al canale bancario

“Il 2017 è stato l’anno di svolta dell’ Aim, che ha confermato la sua funzione di finanza alternativa al canale bancario, favorendo la raccolta di capitale per lo sviluppo delle Pmi. I Pir hanno giocato un ruolo strategico nella crescita del mercato, catalizzando l’interesse di nuovi investitori istituzionali e professionali, con effetti positivi riscontrati nell’incremento della liquidità di Aim che ha segnato una crescita di 6 volte rispetto alla media del 2016, delle perfomance azionarie e del numero di Ipo”.

A parlare è Anna Lambiase, amministratore delegato di Ir Top Consulting, che spiega  che nel 2017 le quotazioni sono state 24, più che raddoppiate in un anno, con una raccolta di capitali pari a  euro 1,3 miliardi. “È importante ora monitorare l’evoluzione delle società e mantenere un livello di informazione economico-finanziaria continuo che permetta agli investitori di verificare la capacità delle imprese quotate di rispettare i piani industriali e le promesse annunciate in fase di quotazione; la nascita della prima piattaforma fintech su Aim, pmicapital.it, risponde alla domanda di informazione qualificata e analisi indipendente rivolta agli investitori italiani ed esteri che vogliano investire su questo mercato in maniera consapevole e selettiva su titoli e settori di Aim – procede Lambiase – Nel 2017, con una performance dell’indice Ftse Aim che ha segnato un +23% rispetto a +16% dell’indice Mib, i multipli di mercato si sono sensibilmente apprezzati, pertanto occorre focalizzarsi ora su società più liquide, che hanno piani di crescita strutturati, progetti di espansione sostenibili e track record di qualità”.

 

Secondo l’Osservatorio Aim Italia sull’analisi delle Ipo avvenute nel 2017, realizzato da Ir Top Consulting, Partner Equity Markets di Borsa Italiana – LSE Group, nel 2017, a seguito dell’introduzione dei Pir, sono approdate sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle Pmi 24 società (di cui 8 Spac), +118% rispetto al 2016 (11 Ipo nel 2016) superando il picco del 2015 (22).

Si tratta in particolare di: Illa, Gel, DBA Group, IDeaMI, Alkemy Equita Group, Portale Sardegna, Industrial Stars of Italy 3, Spactiv, Neodecortech, Capital For Progress 2, EPS Equita  PEP, Alfio Bardolla Training Group, Sprintitaly, SIT Group, Glenalta, Pharmanutra, Culti Milano, Digital360, Finlogic, WIIT, TPS, Crescita, Telesia, Orsero, Health Italia, per una capitalizzazione totale pari a 1,8 miliardi di euro.

Inoltre, nel corso dell’anno sono state ammesse SIT (a seguito della Business Combination con Industrial Stars of Italy2) e Orsero (risultante dalla fusione con Glenalta Food).

La raccolta (equity) nel settore Ipo del 2017 è stata pari 1,26 miliardi, 6 volte rispetto ai 298 milioni del 2016, di cui l’86% derivante dalle Spac. Il dato mediano di raccolta nel 2017 è pari a 17,7 milioni, mentre il flottante delle Ipo nel 2017 si attesta in media al 26% (Spac escluse).

Il settore finanza è al primo posto per numero di nuove quotazioni (38%), seguito da industria e servizi (rispettivamente 17%). Le nuove Ipo provengono  per il 67%  dalla Lombardia, seguite dal Lazio (8%) e  dall’Emilia Romagna (4%). Le società del settore finanza presentano la raccolta maggiore.

Sono 11 le nuove società approdate sui mercati Mta (10) e Miv (1), di cui 8 quotazioni e 3 ammissioni. In particolare, le Ipo hanno riguardato: Space 4 (Miv), Gamenet (Star), Pirelli & C. (Mta), GIMA TT (Star), DOBank (Mta), Indel B (Mta), Banca Farmafactoring (Mta), Unieuro (Star). Hanno registrato una raccolta pari a Euro 3,9 miliardi, con un flottante medio pari al 43,5%.

Le 3 ammissioni hanno riguardato: Aquafil (Target della Spac Space 3), Avio (target della Spac Space2) e B.F. (ammissione con flottante esistente).

 

IL MERCATO AIM ITALIA OGGI

Il mercato Aim Italia è il listino dedicato alle Pmi che puntano alla crescita e si caratterizza per minori requisiti in fase di ammissione e adempimenti post quotazione. Attualmente conta 95 società (+23% vs 2016), la capitalizzazione è pari a 5,7 miliardi di euro (+96% vs 2016), la raccolta totale di capitale (Ipo e operazioni sul secondario)  è superiore a 2,6 miliardi di euro.

Il dato mediano di raccolta è pari a 5,6 milioni, mentre il flottante da Ipo si attesta in media al 22% (Spac escluse). L’analisi della raccolta evidenzia che il 43% delle società ha realizzato una raccolta inferiore

ai 5 milioni di euro; il 29% superiore a 15 milioni di euro. La struttura dell’operazione di Ipo è 91% in Offerta pubblica di sottoscrizione (Ops) e 9% in Offerta pubblica di vendita (Opv).

 

L’identikit della società quotata presenta i seguenti dati medi:

–       Ricavi 2016: 39 milioni (+20% vs 2015)

–       Ebitda: 5,1 milioni (+18% vs 2015)

–       Ebitda margin 2016: 13%;

–       Capitalizzazione: 60 milioni (38 milioni il dato mediano);

–       Flottante da Ipo: 26% (22% al netto delle Spac);

–       Raccolta in Ipo: 5,6 milioni di euro (dato mediano), 21,7  milioni di euro (dato medio).

 

Oltre al settore finanza (22%), i settori media (17%), energia ed energie rinnovabili (14%) e tecnologia (13%) sono i più rappresentativi in termini di numero.

Le regioni maggiormente presenti su Aim sono: Lombardia (47% delle società), Lazio (13%), Emilia Romagna (11%) e Veneto (7%). Le altre regioni sono Piemonte, Umbria, Toscana, Marche, Puglia e Sardegna. Il mercato presenta anche 3 società estere, pari al 3% del totale.

Il giro d’affari complessivo del mercato Aim Italia nel 2016 è pari a 3,7 miliardi. Le società AIM Italia offrono lavoro a circa 18.000 dipendenti (215 il dato medio, 83 il dato mediano), in crescita in media del 21% rispetto al 2015.

 

LIQUIDITA’ DEL MERCATO E INDICI

A seguito dell’introduzione dei Pir (Piani individuali di risparmio), Aim Italia ha riscontrato una significativa crescita della liquidità e degli investitori specializzati Pir Compliant, oltre che una performance positiva riflessa nell’indice Ftse Aim Italia; in particolare:

–       il controvalore medio giornaliero nel 2017 è pari a 130 mila euro (24 mila nel 2016);

–       il controvalore totale nel 2017 è pari a 2 miliardi (295 milioni nel 2016);

–       l’indice Ftse Aim Italia registra una performance del +23% (-16% nel 2016).

 

 

06/01/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , Imprese e Pir Firma: Redazione