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Pianificazione finanziaria, addio a Excel: l’ottimizzazione passa dai database

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Il foglio Excel resta sconsigliato per i CFO e le PMI, che affidandosi a database possono migliorare la pianificazione finanziaria aziendale

Dai numeri che non si sommano correttamente, ai dipendenti che “maneggiano” ognuno a suo modo quegli stessi numeri per ottenere la curva di rendimento migliore; dall’incapacità di previsione accurata oltre i tre mesi, all’impossibilità di capire da dove scaturisce un dato numerico o di lavorare insieme su un unico documento effettivamente aggiornato: fare pianificazione finanziaria con i fogli di calcolo costa tempo, comporta spesso numerosi sbagli legati all’errore umano e mortifica il talento di chi su questi fogli passa intere giornate a importare, esportare e manipolare dati, invece di concentrarsi su ciò che questi dati significano.

“Ci confrontiamo ogni giorno con aziende italiane con fatturati fino a 300-400 milioni di euro e la verità è che nelle PMI italiane manca una cultura della pianificazione finanziaria”, spiega Marco Turani, Channel Director di 4 Planning, società specializzata in soluzioni software per la pianificazione economico, finanziaria e patrimoniale. “Specie nelle imprese più piccole, si tende a confondere la finanza strategica con la finanza breve che gestisce la cassa nel breve periodo (fino a 60-90 giorni). E anche quando si percepisce il valore di simulazioni sul lungo termine, il problema è che troppo spesso ci si affida al foglio elettronico per svolgere queste operazioni con tutti i rischi che ciò comporta”.

L’innovazione digitale e il complesso quadro economico attuale – continua Turani – rappresentano per le piccole e medie imprese una sfida non sempre semplice da gestire, ponendo la necessità di creare scenari di simulazione e di analizzare i dati in profondità. Per questo, la pianificazione economico-finanziaria-patrimoniale a medio e lungo termine è un’attività chiave per affrontare scenari mutevoli e incerti, e deve essere affrontata con strumenti adeguati”.

L’accentramento delle informazioni in un database consente di aumentare il livello di sicurezza e affidabilità dei dati. Anche il loro mantenimento sarà più accurato e sicuro. L’accesso sarà infatti controllato, la loro alimentazione da sistemi esterni sarà automatizzata e non ci sarà più la necessità, come capita spesso con i fogli elettronici, di duplicazione di informazioni e schemi di elaborazione. Inoltre, la disponibilità di informazioni accentrate consente di unificare le regole di pianificazione e realizzare report con elevata profondità senza dover procedere a collegamenti tra file.

Il controllo del processo di pianificazione consente all’azienda di prendere decisioni più affidabili perché basate su informazioni più complete e dettagliate, ma soprattutto “certificate”. Allo stesso modo, un processo di pianificazione gestito in modo efficiente libera il direttore finanziario da incombenze operative di bassa manovalanza in modo che possa concentrarsi su analisi più approfondite, migliorare la capacità di previsione e preparare piani strategici in minor tempo. A questo scopo sono stati implementati software capaci di gestire in maniera impeccabile e precisa tutto il processo di pianificazione finanziaria di un’azienda.

24/04/2018 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione