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2009: MORGAN STANLEY RIVEDE LA LUCE.

Dopo un anno Morgan Stanley torna a vedere nero. L’istituto newyorkese ha dichiarato ieri di aver chiuso il terzo trimestre con utili per 757 milioni, pari a 38 centesimi per azione, dopo tre periodi consecutivi in rosso. Ovviamente il risultato è assai peggiore dei 7,7 miliardi (e 6,97 dollari per azione) del terzo trimestre 2008, ma decisamente migliore delle attese degli analisti, ferme a 30 centesimi per azione. Il giro d’affari si è più che dimezzato scendendo a 8,7 miliardi di dollari dai 18 di un anno prima. Nel dettaglio, i ricavi del global wealth management sono quasi raddoppiati a 3 miliardi, mentre quelli dal business dei titoli istituzionali sono calati del 69% a 5 miliardi.
Colm Kelleher, chief financial officer di Morgan Stanley, ha sottolineato come questa trimestrale rappresenti un punto di svolta nella strategia dell’istituto che sta cercando di trasformare il suo business. Morgan Stanley si è avvantaggiata di manovre oculate nel trading e si prepara a trarre profitto dalla ripresa dell’M&A, come da quella dei collocamenti azionari. Questo trimestre darà anche la perfetta accoglienza a James Gorman, che prenderà il posto del chief executive John Mack a fine anno. «Abbiamo un business riportato ai livelli di un tempo – ha sottolineato Kelleher – e tutto quello che stiamo facendo è rimettere in fase il motore. Gorman non prenderà in mano una nuova compagnia, ma una rigenerata». Secondo Kelleher le manovre degli ultimi mesi, dalla presa di controllo della divisione broker di Citigroup Smith Barney alla cessione del money management (compresa Van Kampen, venduta proprio ieri a Invesco), hanno garantito un enorme progresso a Morgan Stanley. E parlando di progresso la reazione alla trimestrale del listino è stata più che positiva: il titolo arrivava a guadagnare ieri infatti oltre il 7% a Wall Street.

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26/10/2009 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Vincenzo Polimeno