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Esodati: entro settembre Governo varerà decreto
Secondo quanto dichiarato dal ministro del lavoro Enrico Giovannini, il Governo dovrebbe trovare una soluzione all’esercito degli Esodati, entro il mese di settembre, dopo la pausa estiva quando riprenderanno i lavori.
Inoltre ha chiarito che non sono previste manovre correttive: "Non è previsto nulla del genere, siamo convinti", ha chiarito il ministro, "di poter rimanere sotto il tetto del 3% senza manovre correttive", come riporta Milano Finanza.
"Poi", ha aggiunto, "ci sono forti pressioni per fronteggiare gli effetti dell’Imu, dell’Iva e della cassa integrazione in deroga. Su questo nei prossimi giorni troveremo il giusto bilanciamento". Giovannini ha rassicurato sul fatto che il decreto per una migliore definizione dei criteri per la Cig in deroga è pronto e che ora è all’esame del ministero dell’Economia.
"In questi giorni", ha riferito, "stiamo lavorando sul rifinanziamento della Cassa Integrazione in deroga ma anche su una ristrutturazione di questo strumento". Giovannini ha ricordato poi un prossimo intervento sugli esodati: entro il mese di settembre il governo varerà un provvedimento per risolvere il problema degli esodati, specialmente per i 20-30 mila non coperti dalla salvaguardia del governo Monti.
"Ci sono 130mila salvaguardati", ha detto, "individuati dal governo precedente e tra questi alcuni non sono esodati ma esodandi, ciò magari stanno continuando a lavorare ma saranno comunque coperti. In questa accezzione mancano 20-30mila persone. Ci sarà un intervento risolutivo nel corso del mese di settembre su questa platea".
Il ministro ha anche parlato delle pensioni d’oro affermando che un intervento di diminuzione non sarebbe finalizzato a ridurre il debito pubblico perché di entità esigua rispetto al problema. Piuttosto potrebbe servire per un intervento redistributivo sulle pensioni ma anche sull’intero sistema del welfare.
"Se pensiamo che intervenire sulle pensioni molto elevate generi un leva tale per consentire un intervento sulle pensioni più basse allora non conosciamo la matematica perché così bisognerebbe intervenire anche su quelle d’argento e forse oltre", ha spiegato Giovannini.
In conclusione, il ministro ha affermato che una interruzione dell’attività di governo, proprio quando il Paese sta uscendo dalla crisi, non farebbe assolutamente bene. "Proprio ora che abbiamo davanti quattro mesi fondamentali, se questo a governo venisse impedito di proseguire nella sua attività, quando abbiamo i primi segnali di fiducia, interrompere questa attività è quello di cui il Paese non ha bisogno".
Giovannini ha ricordato la presenza si segnali che vanno nella direzione di una conferma della ripresa se non nel terzo trimestre certamente nel quarto di quest’anno. Il ministro ha sottolineato che vari istituti parlano di un quarto trimestre con un ritorno positivo della variazione congiunturale del pil, cioè della fine della recessione. Ma il lavoro da fare non sarà ancora terminato.