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Fornero e la Riforma Mercato Lavoro

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 LA TRATTATIVA RIGUARDANTE la riforma del mercato del lavoro parte male tra governo e parti sociali, anche se Monti è stato più che esplicito sulla necessità di velocità e poche opposizioni da parte dei sindacati. Ma proprio i sindacati si oppongono all’idea principale del ministro Fornero, contestando il cambiamento del modello degli ammortizzatori sociali, facendo salva soltanto la cassa integrazione.

 
LA CAMUSSO è in netto disaccordo, soprattutto, ad un’eventuale modifica della cassa integrazione. “Siamo di fronte ad un profondo processo di riorganizzazione industriale, con elementi diffusi di crisi: togliere uno strumento è semplicemente una follia”.

INOLTRE LA Camusso è intenzionata a difendere a spada tratta il modello della cassa integrazione. “In assoluto la valutazione che tutti hanno fatto della cassa integrazione, non solo in Italia, è che si è trattato di uno strumento che ha accompagnato positivamente la riorganizzazione del nostro sistema, quindi non capiamo le ragioni di sottrarre uno strumento che, ci tengo a dirlo, è in gran parte finanziato dai lavoratori e dalle imprese quindi non è un intervento ed un sussidio dello Stato a questi processi”.
 
PER QUEL CHE riguarda la flessibilità, l’idea è di ridurre gli attuali 46 contratti flessibili ed introdurre un unico contratto che evolverà con l’età.
 
IN MERITO agli ammortizzatori, per la Fornero dovrebbe rimanere soltanto la cassa integrazione ordinaria a cui si ricorre solo per sostenere il reddito dei lavoratori in caso di una crisi aziendale dovuta alla caduta del mercato. Verrebbero quindi eliminate sia la cassa integrazione straordinaria che l’indennità di mobilità. Sarebbero sostituite da un’indennità risarcitoria e poi dall’indennità di disoccupazione. In questo modo, in caso di crisi strutturale per il lavoratore si aprirebbe la strada del licenziamento.
 
PER LA FORMAZIONE c’è l’idea è di realizzare un sistema continuo di formazione a partire dagli anni dell’infanzia e continuando anche durante l’età lavorativa. Un modo questo, per accostare l’istruzione al mondo del lavoro.

IN MERITO AI SALARI l’idea è di aumentare il costo dei contratti precari da scoraggiare al ricorso dei contratti atipici, obbligando le imprese ad utilizzarli solo quando è realmente necessario e non in sostituzione dei contratti standard.

Pessima e molto contestata l’uscita di Martone
: "Se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato. Bisogna dare messaggi chiari ai giovani": lo ha detto il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Michel Martone, nel corso di un incontro sull’apprendistato. "Se invece scegli un istituto tecnico a 16 anni sei bravo. Essere secchioni in fondo non e’ male, almeno hai fatto qualcosa", ha aggiunto.
 
 

  

24/01/2012 | Categorie: Finanza personale Firma: Denise Tagnin