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Corte dei Conti boccia la Riforma Fiscale

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 LA CORTE DEI CONTI, organo giudiziario di controllo amministrativo del governo in materia finanziaria, ha bocciato e respinto il disegno di legge varato dal governo di riforma fiscale e assistenziale, giudicandolo, anzitutto,  sprovvisto di qualsivoglia tipo di copertura, ed in quanto basato su un taglio della spesa sociale che, non solo danneggerebbe le fasce piu’ deboli, ma darebbe vita ad un risultato recessivo per l’economia.

 
INOLTRE IL PRESIDENTE della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino ha sottolineato l’incongruenza di tale legge, visto che oggi è venuto a crearsi un  conflitto tra l’aspettativa di abbassamento delle tasse per cui, in primavera, è nata la delega fiscale e l’estremo rigore emerso poi in estate nella finanza pubblica.
 
IL GOVERNO, in base alla legge emanata, prevede di incassare 20 miliardi. Ma, sono proprio le coperture su cui si basa tale legge,  che vengono aspramente contestate, in quanto, basate solo su aumenti fiscali, quali l’aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie e dell’Iva, la lotta all’evasione fiscale, che suscita grandi perplessità, e, soprattutto la troppo fittizia e supposta copertura basata sulla rendita delle vendite demaniali .
INSOMMA si può parlare di uno "spiazzamento" del testo rispetto alle nuove esigenze di rigore. Altro punto negativo, contestato dalla Corte dei Conti, alla manovra finanziaria è’ la cosiddetta “clausola di salvaguardia”,  cioè,  il taglio di tutte le agevolazioni fiscali che andrebbe a colpire  famiglie ed imprese, qualora entro un anno la riforma fiscale non fruttasse il dovuto.
 
QUESTE LE RAGIONI di tale bocciatura, e l’ esortazione al Governo a trovare in tempi brevissimi altre fonti di entrate, diciamo, “coperture” che siano davvero tali ed in grado, quindi, di infondere sicurezza.

Marilena Palazzo

  

12/10/2011 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione