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BANCHE venete, il salvataggio fa bene agli indici europei

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Vele spiegate per il settore bancario europeo. Confermato l’accordo per il salvataggio delle banche venete, la prima seduta della settimana sta registrando una grande richiesta di titoli finanziari.

In base al compromesso raggiunto, Intesa Sanpaolo, l’istituto italiano numero uno per clientela, acquisirà la cosiddetta good bank rappresentata dagli asset performanti di Popolare di Vicenza e Veneto Banca attraverso un accordo che lascia al governo un fardello di circa 17 miliardi di euro (di cui 12 a garanzia) ritenuto evidentemente molto soddisfacente per gli investitori di Intesa, dal momento che gli acquisti sui titoli della banca torinese non si sono fatti attendere sin dai primi scambi. In buona sostanza, gli operatori lo hanno giudicato un ottimo deal per Intesa Sanpaolo dal momento che lo Stato italiano si è fatto completamente carico del rischio sottostante attraverso la rimozione degli asset inesigibili e l’iniezione di capitale. 

"Le banche italiane, infatti, hanno spesso rappresentato uno dei maggiori grattacapi per gli investitori che le giudicano fonte di grande incertezza. Nonostante non siano fugati i dubbi circa il fatto che altre banche tricolori possano necessitare di un salvataggio, ora il mercato ha preso coscienza che esiste un percorso risolutivo già sperimentato e in grado di limitare il contagio", ha commentato Peter Rosenstreich, head of market strategy di Swissquote, che poi ha aggiunto che il quadro politico fosco e una redditività ai minimi hanno di fatto lasciato indietro tutto il settore bancario rispetto alla ripresa registrata dal settore finanziario più in generale e che ora potremmo essere giunti a un punto di svolta, tanto che l’intera Europa potrà beneficiare della ripresa del ciclo degli investimenti e alle attuali valutazioni e in tale contesto le banche del Vecchio Continente rappresentano certamente un’opportunità.

"Riteniamo infatti che, a fronte di un momento economico sorprendentemente positivo non ancora completamente prezzato dalla politica monetaria, del calo delle minacce politiche rappresentate dai populismi e di contro da un miglioramento nella crescita dei profitti, le valutazioni delle banche europee non siano eccessivamente tirate – nonostante il recente rally-  ma anzi siano in grado di apportare guadagni all’interno dell’indice bancario dei mercati sviluppati", ha concluso Rosenstreich. 

  

25/06/2017 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione