MIFID II, come cambieranno i portafogli

Si cercherà di comprendere se la consulenza su base indipendente sarà fatta solo da piccoli player di nicchia oppure si svilupperà a più ampio raggio, se è l’unico modo per ricevere i rebates e mantenere la redditività elevata di questo mercato oppure se avverrà il contrario.

Sicuramente un ruolo importante verrà ricoperto dalla tecnologia. Si affermeranno sempre più prodotti a gestione passiva e ci si rivolgerà a soluzioni di Robo-Advisor oppure il consulente finanziario verrà ad avere sempre più un ruolo centrale? In ogni caso, una cosa sembra assodata: sul mercato ci saranno professionisti sempre più competenti. La verifica annuale delle competenze va, infatti, nella direzione di accrescere la qualità dei soggetti che operano sul mercato.

L’indagine proseguirà poi analizzando il possibile sviluppo delle soluzioni di investimento quotate. Si cercherà di capire con quale finalità i consulenti utilizzano oggi le varie soluzioni quotate all’interno dei portafogli dei propri clienti: per esempio, se con finalità tattiche, speculative, oppure per ottimizzare il rapporto rischio/rendimento, diversificare etc.

Quanto ai costi e agli strumenti di investimento, la normativa prevede che da gennaio debbano essere palesati i costi sostenuti dal cliente. L’indicazione espressa dei costi e l’approccio più consulenziale richiesto dal mercato potrebbero portare all’inserimento in portafoglio, in modo sempre più significativo, non solo di fondi comuni, ma anche di strumenti quotati come le obbligazioni e i certificati di investimento. La parte finale dell’indagine si concentrerà, infatti, proprio sui certificati, al fine di cercare di capire se, in futuro, crescerà il loro utilizzo, quali sono le strategie più interessanti (per esempio, bonus certificate, cash collect, express, twin win, certificati a leva, benchmark etc) e quali sono le case più gettonate (Unicredit, Bnp Paribas, SocGen etc).

Per partecipare all’indagine clicca su http://bit.ly/consulenzaMiFIDII