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Private EQUITY, aspettative stabili per fine 2016

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Le prospettive degli operatori di private equity e di venture capital in Italia per il secondo semestre 2016 mostrano un’aspettativa stabile nei confronti della congiuntura economica. La conferma arriva all’interno del report semestrale di Deloitte, Private Equity Confidence Survey, da parte del 63,9% degli operatori. La maggioranza degli investitori intervistati si mostra inoltre fiduciosa circa una possibile fine degli effetti della crisi economica nel mercato del Pe/Vc entro i prossimi 12 mesi.

“Anche per il prossimo semestre, la maggioranza degli operatori si attende di focalizzare l’attenzione sulla ricerca di nuovi investimenti, un’attività indicata come prioritaria da parte del 66,7% degli intervistati – commenta Elio Milantoni, partner di Deloitte Financial Advisory Services e M&A leader – L’attività di fundraising subisce un lieve calo all’interno delle priorità degli investitori in Pe/Vc assieme all’attività di gestione delle partecipazioni in portafoglio”.
 
Le operazioni di Pe/Vc saranno principalmente rivolte a imprese di medie dimensioni: il 60% degli intervistati conferma che il fatturato medio delle società oggetto di maggiore attenzione sarà tra i 30 e i 100 milioni di euro, che rappresenta una dimensione media superiore rispetto ai valori indicati nel semestre precedente.
 
Il 72,2% del campione si prepara per operazioni di replacement capital, leveraged buy-out (Lbo) o expansion capital.
Nonostante la crescente attenzione nei confronti delle operazioni di replacement e di Lbo, gli operatori intervistati segnalano una contrazione del livello di leva finanziaria che le operazioni possono sostenere. “La totalità degli intervistati ha dichiarato di ritenere sostenibili operazioni con un grado di leverage medio/basso, rimanendo entro un valore di 4x (Debito/EBITDA)”, osserva   Milantoni.
 
Migliorano anche le condizioni di indebitamento per operazioni di Pe/Vc rispetto ai periodi precedenti: la percentuale di acquisizioni finanziate con spread sull’euribor inferiori a 250 bp è aumentata dal 50,0% al 65,7%.
 
In linea con la tendenza del semestre precedente, la maggior parte degli intervistati si attende di uscire dagli investimenti tramite cessione a strategic buyers (58,3% degli operatori). Inoltre, tra le varie alternative di exit, risultano in aumento le preferenze verso le operazioni di MBO/buy-back come possibile opzione di uscita dagli investimenti a fronte dell’ennesimo calo delle IPO.
 
Aumenta la concentrazione degli operatori che si attendono un livello di rendimento (IRR) tra il 15% ed il 25% (88,6% vs. 79,4% della precedente edizione). Inoltre, il 73,5% degli intervistati vede l’EBITDA expansion come principale driver del rendimento generato
 

  

11/10/2016 | Categorie: Imprese e Pir Firma: Redazione