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Investimento, l’avanzata dei beni rifugio

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Oro, titoli di Stato americani e tedeschi, ma anche lo yen. Sono questi alcuni «beni rifugio» che, ormai da qualche tempo, continuano a correre. E questo si è accentuato anche la scorsa settimana, in seguito all’intensificarsi della tensione sui mercati finanziari, a causa della vicenda dell’aereo della Malaysia Airlines (che ha dato l’ultima spinta).

A ricordarlo è il sole24ore.com, che in un articolo spiega per quanto riguarda il Bund, la scadenza decennale ha raggiunto i nuovi minimi storici poco sotto la soglia dell’1,15%. Un bel livello considerando che solo all’inizio dell’anno i rendimenti viaggiavano molto vicino al 2 per cento.

Discorso simile per i Treasury, che sono scesi sotto il 2,5% su base decennale, portando a quasi il 6% i guadagni nell’ultimo mese e addirittura al 18% se si misura da inizio anno.

Quanto al mercato valutario, il sole24ore.com evidenzia che, a fronte di una debolezza del dollaro, si è assistito a una corsa dello yen, che da fine dicembre 2013 ha riguadagnato quasi il 6% sull’euro (e il 4% nei confronti del biglietto verde).

Livelli però che fanno sorgere il dubbio su quanto sia rischioso investire in questi asset. Il sito del quotidiano economico finanziario si chiede infatti: ma questi strumenti sono davvero sicuri?

“Chi intendesse scalare la marcia, riducendo così gli investimenti più rischiosi in portafoglio, si trova di fronte attività che hanno già corso molto negli ultimi mesi, e che potrebbero quindi proteggere fino a u certo punto. L’alternativa – scrive il sole240re.com – è una liquidità che ormai non rende niente, e che viene erosa dalla (pur bassa) inflazione”.

 

20/07/2014 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione