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Post nomine, cosa succederà a Eni, Enel e Finmeccanica

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Prime reazioni in Borsa, all’indomani del rinnovo dei vertici delle principali aziende pubbliche che vedono 3 donne al top. Da Eni, all’Enel, passando per Finmeccanica mercato e operatori stanno analizzando il cambio di poltrone e i risvolti sul futuro di queste società che potrebbero derivare dai nuovi vertici. Per restare sulle società quotate, ieri sera Matteo Renzi ha svelato i nomi dei nuovi manager che dovranno guidare le principali società pubbliche italiane nei prossimi anni, inserendo un cospicuo numero di donne nel ruolo di presidente. Partendo da Eni, dopo tre mandati triennali Paolo Scaroni lascia il timone di ad a Claudio Descalzi, attuale responsabile della divisione Exploration & Production del Cane a sei zampe. Alla presidenza, al posto di Giuseppe Recchi, arriva invece Emma Marcegaglia. In Enel, invece, Fulvio Conti, per nove anni capo azienda, viene sostituito dal 58enne Francesco Starace, attuale numero uno di Enel Green Power, mentre alla presidenza arriva Patrizia Grieco. Altra donna alla presidenza di Terna: nell’azienda elettrica il nuovo presindente sarà infatti Catia Bastioli. Cambio ai vertici anche di Finmeccanica, dove Mauro Moretti sarà il nuovo Ad, mentre è stato confermato Gianni De Gennaro alla presidenza. Fuori dalle società quotate, infine, si deve parlare di Poste Italiane, dove arriva come presidente Luisa Todini, mentre il nuovo amministratore delegato sarà Francesco Caio.

Così analisti e banche d’affari s’interrogano sull’arrivo dei nuovi manager per capire se i nuovi vertici potrebbero modificare le strategie delle società messe a punto dai precedenti manager. Una sorta di continuità viene individuata per Eni ed Enel, piace anche il pool delle 3 donne alla presidenza. Mancano però ora delle caselle importanti da riempire, iniziando da Terna, dove Cdp deciderà sul filo della continuità, per poi proseguire con Enel Green Power e Ferrovie dello Stato, dove si dovrà nominare il successore di Moretti, che potrebbe essere Mario Elia.

Riteniamo positive le scelte del Governo sul nuovo management Eni, con Claudio Descalzi, braccio destro di Scaroni e responsabile della divisione E&P, nel ruolo di Ceo ed Emma Marcegaglia, presidente confindustria, nel ruolo di Presidente”, commenta a caldo Equita Sim, perchè “Descalzi assicura continuità nel core business Eni (E&P) e quindi anche sulla solidità patrimoniale (con i farmout già annunciati)”. La sim però poi aggiunge che si devono invece “verificare le intenzioni del nuovo Ad sul tema Saipem”.

Ma è su Finmeccanica che si concentrano i maggiori dubbi. Non sulle capacità manageriali di Moretti, quanto sul futuro del gruppo, con il nuovo ceo che potrebbe ripensare la strategia sui trasporti. In conseguenza dell`expertise nel settore trasporti, si ipotizza che il nuovo ceo possa ripensare la strategia di cedere i trasporti (STS+Breda), sebbene STS abbia più volte ribadito che un`alleanza/aggregazione sia una necessità per restare competitiva nel medio/lungo termine. “Noi restiamo dell`idea che il focus sul core business resti una priorità, ma inevitabilmente i tempi per una decisione si allungheranno”, speiga Equita, che poi aggiunge che “se questo fosse lo scenario sarebbe negativo per Srs, venendo meno l`appeal speculativo, ma anche per Finmeccanica, che dovrebbe sostenere da sola i costi del rilancio di Breda”.  

  

14/04/2014 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione