NEWS

Ritorna il Btp Italia, domande iniziali di oltre 3 miliardi

Immagine di anteprima

Parte oggi l’offerta del nuovo Btp Italia. Si tratta della sesta emissione dal 2012, anno in cui il Tesoro l’ha lanciato per la prima volta. Oggi, però, ci sono due grosse novità: la durata, di 6 anni rispetto ai 4 anni delle precedenti emissioni, e il collocamento che si divide in due. Da oggi e fino a mercoledì compreso è riservato, infatti, al retail, mentre giovedì 17 aprile sarà rivolto agli investitori istituzionali.

Si tratta di un prodotto interessante per i risparmiatori perchè tutela dall’inflazione e garantisce una rendita minima”, commenta Vincenzo Longo, strategist di Ig, che poi aggiunge che “al momento, sul comparto obbligazionario, non ci sono tante altre opportunità”.

Lo strategist di Ig spiega che stamattina (nel primo giorno di collocamento) sono arrivate domande per oltre 3 miliardi, un dato che non si può confrontare con gli oltre 20 miliardi di domande registrate la volta scorsa (novembre 2013), quando non c’era ancora la separazione tra privati e istituzionali.

Per evitare maxi-emissioni come in passato, questa volta il Tesoro potrà chiudere l’emissione in qualunque momento, con un preavviso di 30 minuti. 

Previdiamo che possa chiuderla prima, in caso di domanda retail superiore a 15 miliardi”, dichiara Longo, che sul fronte istituzionale si attende poco meno di 10 miliardi di euro di domande.

Quanto al rendimento, questo Btp ha una cedola minima garantita dell’1,65%. “Un rendimento basso, al quale va aggiunto poi però il tasso di inflazione”, precisa l’esperto. Si tratta infatti di un titolo indicizzato all’inflazione italiana (indice dei prezzi al consumo senza tabacchi), con cedole semestrali a cui si aggiunge il pagamento del recupero dell’inflazione maturata nel semestre. Un titolo che, al pari di tutti i titoli di Stato, gode di un regime fiscale del 12,5% (a differenza del 20% per gli altri titoli che salirà al 26% da luglio) ed che è possibile acquistarlo tramite la banca o la Posta.

Fino a dopodomani saranno i risparmiatori i protagonisti, ma giovedì 17 toccherà agli istituzionali. E in genere c’è un forte interesse per i governativi italiani. “Vediamo ancora un buon interesse per i titoli di Stato italiani, anche in un periodo in cui i mercati sembrano essere maggiormente orientati a ridurre i rischi piuttosto che ad assumerli”, spiega William de Vries, Head of Core Fixed Income, Kempen Capital Management, che poi aggiunge che questo è il risultato del crescente interesse straniero in titoli di stato dei Paesi periferici europei, sulla scorta delle migliori prospettive economiche per l’Europa nel 2014. “Dall’inizio dell’anno, l’Italia ha emesso oltre 75 miliardi di euro in titoli di Stato, che si stima essere il 31 % delle emissioni lorde previste per il 2014. Queste emissioni sono state fatte a tassi di interesse sui minimi storici, un chiaro segnale positivo per il futuro in Italia”, conclude de Vries.

13/04/2014 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione