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Pir, vantaggi su mercati, imprese e investitori

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Al PFEXPO, Mazzini (Eurizon) ha illustrato i benefici apportati dai Pir al sistema Italia nel suo complesso

I Piani individuali di risparmio (Pir) rappresentano la nuova formula di investimento finanziario che coniuga sostegno al risparmio e supporto all’economia reale. In questo contesto, Eurizon è stata fin da subito tra i principali sostenitori, convinti del valore che quest’innovazione apporta a tutti gli attori coinvolti: i risparmiatori, il tessuto industriale italiano e il sistema finanziario. E la sua testimonianza è stata illustrata in occasione della conferenza “I Pir: un’opportunità per industria, distribuzione e cliente finale”, che si è tenuta lo scorso 26 settembre al PFEXPO 2017, da Massimo Mazzini, responsabile marketing e sviluppo commerciale di Eurizon (gruppo Intesa Sanpaolo). Ecco brevemente, il suo intervento:

“C’è una consapevolezza diffusa della grande opportunità che i Pir rappresentano per il sistema Italia nel suo complesso, dimostrata dal fatto che nell’arco di pochi mesi le iniziative su questo fronte si sono moltiplicate.   Ormai abbiamo un’ampia gamma di prodotti che si differenziano per profilatura di rischio, orizzonte temporale e stile di gestione.  Inoltre le società, inclusa la nostra, hanno in media scelto di prezzare i nuovi portafogli a livelli inferiori rispetto a prodotti con pari profilo di rischio. La stima del governo, che inizialmente prevedeva un contributo di liquidità pari a 10 miliardi di euro in 5 anni, poi alzata a 10 miliardi solo nel 2017, oggi appare comunque prudenziale considerando il successo riscontrato in questi mesi e soprattutto nel confronto con i Paesi anglosassoni, dove questa tipologia di strumenti ha raggiunto 517 miliardi di euro nel Regno Unito – con gli Isa, partiti nel 1999 – e 150 miliardi in Canada – con i Tfsa, partiti nel 2009.

I benefici dei Pir al sistema Italia sono evidenti. I volumi sul mercato Mid/Small Cap e Aim sono più che raddoppiati nel 2017 rispetto al dato storico, comportando un miglioramento dei multipli di valutazione e avvicinando così il valore delle nostre aziende ai loro peer europei.  Gli indici Italiani sono top performer da inizio 2017 (YTD).  Si sta inoltre delineando un quadro favorevole alla quotazione di nuove aziende (Ipo) e agli aumenti di capitale di quelle già quotate. Si pensi che la capitalizzazione rispetto al Pil degli indici Mid/Small Cap in Italia è del 10%, circa la metà del dato medio europeo.
Inoltre vediamo un potenziale sviluppo del mercato del credito.  I Pir hanno, infatti, migliorato le condizioni del credito, ridotti i tassi di interesse e aumentato la liquidità delle obbligazioni emesse da società italiane. Le aziende avranno quindi la possibilità di rivolgersi direttamente al mercato, anche tramite l’utilizzo dei mini-bond, riducendo così la dipendenza dal credito bancario e favorendo nuovi investimenti.

Un’ulteriore accelerazione dei flussi sarà poi determinata dall’ingresso di nuove tipologie di investitori istituzionali a lungo termine come i fondi pensione, le casse di previdenza e le assicurazioni”.

28/09/2017 | Categorie: EconoPolitik , Imprese e Pir Firma: Redazione