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Pianificazione, attenti ai rischi che possono compromettere il patrimonio

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Il 24 gennaio al PFEXPO, Frigieri (Frigieri&Partners) parlerà di pianificazione patrimoniale e dei rischi da non sottovalutare

“In tema di consulenza al patrimonio si è proiettati a definire assieme al cliente gli obiettivi, mettendo nello stesso piano i possibili rischi od ostacoli che potrebbero compromettere il raggiungimento dei risultati attesi. In un’ottica di pianificazione, anche successoria, tuttavia, molto spesso la proiezione non tiene in debito conto di tre rischi, molto spesso fonti di liti ereditarie, che possono compromettere inesorabilmente l’intero patrimonio”.

A parlare è Francesco Frigieri, avvocato senior dello studio legale Frigieri&Partners, che anticipa a MyAdvice-ProfessioneFinanza parte dell’intervento che terrà domani, 24 gennaio, al PFEXPO di Milano, all’interno della tavola rotonda “Porsi al cliente come consulente patrimoniale: affrontare le sue esigenze successorie, fiscali, immobiliari e di tutela del patrimonio”, che si svolgerà al Palazzo delle Stelline, in sala Porta, dalle 9.30 alle 11.15 (clicca qui per consultare il programma dell’evento).

 

“Il primo è quello di non considerare ciò che nel tempo il cliente ha già operato in termini di spartizione gratuita, ossia per donazione diretta o indiretta, con i propri familiari, talché ogni ulteriore pianificazione potrebbe essere ulteriormente viziata da disequilibri originari.

Il secondo, conseguenziale al primo, è quello di non considerare ciò che nel tempo il cliente ha ritenuto di spartire in modo equo (non sempre è tale per le persone coinvolte, soprattutto al momento della successione).

Il terzo, conseguenziale al secondo, è quello di non considerare che le soluzioni, anche se ritenute apparentemente eque per il nostro ordinamento, non sempre si rivelano le migliori in un’ottica di avvicendamento della titolarità e gestione del patrimonio.

Nel contesto del capitale aziendale, fra gli istituti offerti dal nostro ordinamento, esiste il patto di famiglia che, pur avendo limiti operativi, dovrebbe azzerare ogni disequilibrio attraverso la liquidazione/compensazione ai non assegnatari.

Nel contesto del capitale familiare, non esiste un analogo istituto, tuttavia lo si può ricercare attraverso il negozio di sistemazione familiare per indicare quel rimedio, anche compensativo, che possa, non solo porre rimedio alle conseguenze negative di donazioni, ma anche per riequilibrare assetti già predisposti in modo non particolarmente attento, così da impedire azioni future da parte dei  legittimari, eventualmente lesi”.

 

23/01/2018 | Categorie: Finanza personale , Mondo consulenti Firma: Redazione