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Italia, crescono le diseguaglianze tra ricchi e poveri

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In Italia, al 5% dei paperoni va il 30% della ricchezza complessiva, mentre  il 30% più povero deve accontentarsi di una fettina pari all’1%

Il reddito medio delle famiglie italiane ha interrotto nel 2016 la contrazione che andava avanti dal 2006 ma aumentano le diseguaglianze nella distribuzione dei redditi ed è   cresciuta la quota di individui a rischio di povertà. Secondo l’indagine 2016 di Bankitalia sui bilanci delle famiglie  italiane (che è stata messa a confronto con l’analisi precedente del 2014 e i dati precrisi del 2006), la quota di individui con un reddito equivalente inferiore al 60% di quello mediano (che individua il rischio di povertà ed era pari a circa 830 euro mensili nel 2016) è salita al massimo storico del 23% dal 19,6% del 2006. In pratica, quasi una persona su 4 è a rischio povertà nel 2016.  Nel caso degli immigrati, poi, l’incidenza di questa condizione è salita dal 34% al 55%, e una crescita notevole del rischio povertà si è avuta anche al Nord (dall’8,3% al 15%).

Nello stesso tempo, però,aumentano le diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza in Italia. Sempre nel 2016, infatti, il 5% del ‘Paperoni’ deteneva il 30% della ricchezza complessiva, con un patrimonio netto in media pari a 1,3 milioni di euro.

In generale, l’indice di Gini, che misura la disuguaglianza, è salito infatti al 33,5% dal 33% del 2014 e 32% del 2006.

13/03/2018 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione